Nintendo potrebbe essere per molti videogiocatori l’azienda dei propri sogni per la carriera lavorativa: tra i corridoi della multinazionale giapponese scorrono idee a non finire e la creatività e il divertimento sembrano essere al primo posto. Sembrano. Hanno fatto molto scalpore le dichiarazioni in merito all’esperienza lavorativa presso Nintendo di un ex tecnico di The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom.
L’ex-sviluppatore si è occupato del design paesaggistico del gioco e, in seguito al rilascio del titolo, ha dato le dimissioni: la spiegazione dietro questo gesto si trova sul suo account Twitter, tramite un post lungo ed articolato che vi riportiamo di seguito.
“Il paradiso dei geni, l’inferno della gente comune”
任天堂はものすごい会社でした
— Buncho | Koichi Miura 👑 おっぱいの王におれはなるっ!!! (@BunchoCG) November 7, 2023
でも気安く人に勧める気にはなりません
そこは超人と天才の巣窟だったからです
凡人の私には地獄でした
おかげで自分には向いていないと気づいたし
別の方向を目指そうと決心ができました
それが任天堂で働いて得た最大の成果です
ですから目指して達成して諦めたことに…
Vi riportiamo i punti salienti del lungo Tweet del giapponese:
“Non ho rimpianti, penso che Nintendo sia un’azienda veramente incredibile, ma come posso consigliare ad una persona normale come me quello che è il paradiso dei geni? Per una persona normale diventa letteralmente l’inferno!”
Starà proprio qui la “Nintendo difference”?
Non deve certo meravigliarci che un lavoratore presso questa notissima azienda la definisca “il paradiso dei geni”, dopotutto stiamo parlando di una delle case di sviluppo e produzione console più innovative della storia dei videogiochi. Sorprende però vedere che, nonostante il passare degli anni, l’azienda riesca ancora a mantenere un’aria di “esclusività” che, sotto sotto, solo a Nintendo poteva appartenere.
Essere all’altezza di quest’azienda, insomma, non è cosa per tutti, ma la selettività e la genialità dei suoi addetti ai lavori si respira nel momento in cui ben 2 giochi pubblicati dai propri studi diventano papabili vincitori del premio Game of the Year dei The Game Awards: stiamo ovviamente parlando di The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom e Super Mario Bros. Wonder.
Che proprio il clima “folle” che si respira in quei corridoi renda possibile la magia? Pensiamo che possa veramente essere così e per questo, a malincuore, Nintendo resterà un’azienda incapace di far sentire le persone comuni a casa, almeno sul posto di lavoro.