L’Italia è uno dei pochi paesi europei in cui il mercato delle auto elettriche cresce davvero tanto lentamente, soprattutto rispetto a paesi come Francia, Germania o Norvegia. In quest’ultimo diverse aziende stanno addirittura pensando di vendere soltanto auto elettriche e di interrompere la vendita di quelle endotermiche.
A ottobre in Italia il marketshare dei modelli a batterie era appena il 4,1%, una percentuale davvero minore rispetto alle auto ibride (39%) e a quelle con motori a benzina (29%), diesel (15,2%) e GPL (10%). La crescita delle auto elettriche nel nostro paese è un tema davvero molto discusso anche dagli esperti, e negli ultimi giorni anche il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica dell’Italia Gilberto Pichetto Fratin ha commentato la situazione durante l’Automotive Business Summit 2023, evento digitale organizzato dal Sole 24 Ore.
Per Pichetto la lentezza della crescita è dovuta a un fattore prettamente economico, ossia agli stipendi bassi dei lavoratori italiani. Una crescita sarebbe possibile solo nel caso che gli stipendi ricevano un’integrazione del 50 o 60%, in modo da renderli simili agli stipendi percepiti dai lavoratori tedeschi.
Le difficoltà dell’Italia
Pichetto ha dichiarato che ci vorrebbero anche degli incentivi per l’elettrico che siano di dimensioni “triple, quadruple” rispetto allo stanziamento attuale, ma il paese non può permettersi un’operazione di questa portata perché non ci sono le risorse sufficienti. Andrebbe quindi seguito un percorso che riguarda il sistema industriale e il sistema produttivo, in modo da arrivare ad avere dei prezzi che possano essere compatibili con il mercato.
Il ministro ha citato anche il caso della Spagna, altro paese in cui le elettriche crescono a fatica per problematiche simili a quelle nostrane. Dato che le auto elettriche sono vendute a prezzi che possono andare dai 60 mila agli 80 mila euro, e con stipendi pari a 1200 euro mensili ci vorrebbero 4 o 5 anni di lavoro per poterne comprare una.
Nel piano nazionale integrato di energia e clima, Pichetto ha previsto una somma di sei milioni di euro per il 2030, in quanto è convinto che andando avanti ci sarà una crescita molto più accentuata del mercato.
Le problematiche sulla crescita delle elettriche si legano poi al rinnovo del parco circolante, che qui in Italia è uno dei più vecchi d’Europa. Come per gli incentivi, lo Stato non dispone di fondi necessari per avviare un’operazione di rottamazione delle auto più inquinanti, nonostante sia anch’essa molto importante.