Dal 2009 tutti i principali servizi di meta sono bloccati in Cina, ma presto le cose cambieranno: l’azienda ha infatti stretto un accordo con la multinazionale Tencent Holdings per vendere nel paese il nuovo visore per la realtà virtuale Meta Quest 3, anche se in una versione low cost. Si tratta di un ottimo punto di svolta per l’azienda, che negli anni non ha mai smesso di fare affari con realtà cinesi, vendendogli ad esempio spazi pubblicitari sui suoi social Facebook e Instagram.
L’accordo permetterà a Tencent di distribuire il visore in Cina a partire dal 2024. I guadagni saranno divisi in questo modo: Meta prenderà la fetta riguardante le vendite del dispositivo, mentre a Tencent spetterà la fetta riguardante i giochi e i contenuti disponibili sul visore. A differenza dei visori venduti in tutto il mondo, i Meta Quest 3 che arriveranno in Cina avranno delle lenti più economiche, che incideranno notevolmente sul prezzo con cui saranno venduti (anche se Tencent non ha rivelato ancora nulla in merito).
Il travagliato rapporto tra Meta e la Cina
Il governo cinese decise di bandire Meta dal paese dopo le sommosse popolari avvenute nella città di Urumqi, che secondo quanto riferito dalle autorità furono organizzate dagli uiguri (un’etnia turcofona che vive nel nord ovest della Cina) tramite Facebook.
Zuckerberg è inoltre in una posizione spinosa nei confronti del presidente Xi Jinping. Tre anni fa infatti il CEO di Meta ha criticato il paese asiatico in una testimonianza davanti al Congresso USA riguardante la disinformazione veicolata dai social network durante la campagna presidenziale del 2020, dicendo che il governo cinese ruba la tecnologia delle aziende americane.
Infatti anche se Meta Quest 3 farà il suo ingresso in Cina, i social Facebook, Instagram e WhatsApp rimarranno ancora banditi. Bisogna vedere se quest’accordo salverà anche il visore, che finora ha registrato soltanto vendite disastrose, tanto che secondo gli analisti, i rifornimenti del visore sarebbero stati tagliati dell’80%. Una delle cause di questo flop potrebbe essere anche il costo eccessivo del visore, che ha un prezzo di listino di 600 euro.