Quali sono i bisogni fondamentali dell’uomo? La libertà, la salute, la felicità… e l’intrattenimento. Almeno, questo è quello che ci dice il CEO di Electronic Arts, una di quelle case videoludiche che non hanno certamente bisogno di presentazioni. Andrew Wilson ha fatto interessanti affermazioni in tal senso nel corso di un briefing per monitorare la situazione economica dell’intero settore dei videogiochi.
Non è infatti un mistero che il settore videoludico, seppur Electronic Arts percepisca ciò in modo minore date le immense vendite delle sue più note IP, riversa in una condizione non proprio rosea. Le parole di Wilson, però, sono tutt’altro che pessimiste e anzi, elevano il videogioco ad una posizione di netto vantaggio tra gli altri strumenti “in crisi”.
La necessità di svagarsi
“Intrattenersi è un bisogno umano fondamentale. È molto importante per noi come specie, ritengo che i videogiochi offrano un tipo di esperienza molto più coinvolgente rispetto agli altri medium e questo ci permetterà, nel lungo periodo, di non soffrire a causa della recessione.”
Queste le parole di Wilson, come riportato da GameSpot, che gettano una luce piuttosto speranzosa sul futuro del medium videoludico: sarà sufficiente la grande capacità intrattenente del medium a salvaguardarne il futuro? Per la verità, stiamo osservando ormai da alcuni mesi gli effetti della crisi sul mondo videoludico: basti pensare alla chiusura di studi molto importanti come Volition.
Non sempre è tutto rose e fiori per il mondo dell’intrattenimento
Non basta guardare tutti i progetti e gli studi che si sono dovuti fermare o ritirare dalle scene per comprendere al meglio la situazione in cui riversa il mercato videoludico. Nel momento in cui sopraggiungono problemi sostanzialmente interni al settore, vedasi la grande crisi che sta attraversando il portale Unity, per gli sviluppatori che non hanno a disposizione budget esorbitanti diventa sempre più difficile continuare.
Non parliamo però solo di sviluppatori indipendenti e di studi privi di una storia: basti pensare alla scelta compiuta da Remedy e THQ Nordic di non pubblicare su supporto fisico il loro nuovo titolo horror Alan Wake 2, una scelta dettata, tra le tante cose, anche da motivazioni di tipo pecuniario.