La storica serie videoludica Yakuza di SEGA sta vivendo un periodo di rinnovamento, grazie al settimo capitolo che rappresenta una rottura rispetto al passato in termini di gameplay e storia, incentrando le vicende su un nuovo protagonista che ritroveremo anche nel prossimo capitolo principale, ovvero Like a Dragon: Infinite Wealth.
Tuttavia, la produzione non vuole dimenticare il protagonista storico che ha accompagnato milioni di giocatori dal 2005, e riporta il leggendario Kazuma Kiryu al centro delle vicende di un capitolo di congiunzione fondamentale per ciò che potremo aspettarci tra qualche mese quando le vicende principali proseguiranno con l’ottavo capitolo.
Like a Dragon Gaiden: The Man Who Erased His Name è un titolo più contenuto rispetto ai canoni tradizionali della serie, e racconta il periodo che intercorre tra Yakuza 6: The Song of Life e Yakuza: Like a Dragon, dalla prospettiva del Drago di Dojima. Noi lo abbiamo provato a fondo, per raccontarvi nella nostra recensione se la nuova avventura ridimensionata di Kiryu vale alla stregua dei capitoli principali del brand.
L’uomo che ha cancellato il suo nome
Dopo gli eventi di Yakuza 6, Kazuma Kiryu, per proteggere coloro che ama, finge la sua morte diventando un agente della fazione Daidoji, sotto diverso nome, “Joryu”, e prendendo parte a diversi incarichi mentre si nasconde in un tempio dove passa le sue giornate nella meditazione. Durante una missione, che si prospettava semplice sulla carta, accade un imprevisto: nel mezzo di un affare che avrebbe dovuto concludersi senza problemi, un gruppo misterioso riconosce la vera identità di Kiryu nonostante gli accorgimenti presi, e questo evento sarà il motore delle vicende che seguiranno, in cui il nostro amato protagonista dovrà trovare il modo di sistemare le cose, diviso tra due gruppi organizzati principali e in contatto con nuovi personaggi.
La narrativa di Like a Dragon Gaiden, si dimostra ampiamente all’altezza dei capitoli precedenti, nonostante la sua breve durata, compensata da un’intensità delle vicende importante, dove la regia ancora una volta la fa da padrona. Per completare esclusivamente la storia abbiamo impiegato circa una decina di ore, ma come di consueto, la produzione ha messo a disposizione una quantità di attività opzionali di rilievo, come minigiochi e incarichi secondari, quest’ultimi legati alla costruzione di una rete solida di contatti di Akame, un’informatrice di Sotenbori che aiuta i senzatetto locali in cambio di informazioni.
Per aumentare il livello della rete potremo aiutare le persone in difficoltà durante l’esplorazione oppure prendere parte ad incarichi più complessi e stratificati che ci ricompenseranno maggiormente, anche in termini di denaro. Quest’ultimo può essere investito nel miglioramento del protagonista sotto i diversi aspetti che riguardano il combattimento in tempo reale del titolo.
Il marchio ludico della saga Yakuza è sempre stato il proprio combat system di stampo action, solo recentemente sorpassato dai turni introdotti in Yakuza: Like a Dragon e che verranno ripresi in Like a Dragon: Infinite Wealth. In Like a Dragon Gaiden ritroviamo quello stesso action game tradizionale, che incomincia a sentire il peso dei suoi anni, basato su combo, prese, parate, schivate e colpi di grazia scenografici.
Nel caso specifico di Gaiden, potremo adottare due stili di combattimento diversi tra loro, quello Yakuza, che mette in scena tutta la ferocia di picchiatore del Drago di Dojima, con colpi lenti ma potenti, e quello di Agente, acquisito da Kiryu durante la sua permanenza nella fazione Daidoji, basato su colpi rapidi e l’uso di quattro gadget utili in diverse situazioni, soprattutto contro grandi gruppi di nemici.
Sebbene non tutti risultino utili allo stesso modo, e alcuni leggermente stranianti, abbiamo trovato quella dei gadget una gradita aggiunta per rendere gli scontri più dinamici a fronte di un sistema invecchiato abbastanza male. Proprio a proposito di combattimenti, Like a Dragon Gaiden propone il Castello, un’imponente struttura situata in mezzo al mare su di una grande imbarcazione che rappresenta tutto lo sfarzo possibile della malavita nipponica.
In questo particolare luogo, dove le perversioni dei malavitosi possono concretizzarsi senza ripercussioni, potremo prendere parte a diversi eventi di combattimento in arena per scalare i ranghi, tra cui una tipologia di scontro a squadre dove potremo reclutare dei combattenti per formare un clan, modificare la formazione e scendere in battaglia al loro fianco contro grandi gruppi di avversari.
Like a Dragon Gaiden pone enfasi anche sulla personalizzazione estetica di Kiryu, dove potremo cambiare completamente il look del protagonista scegliendo tra diversi capi che è possibile ottenere ed acquistare dai vari negozi.
Se i minigiochi proposti sono rimasti pressoché gli stessi che abbiamo potuto sperimentare nelle diverse iterazioni nel tempo, una modifica sostanziale è stata apportata a quello delle hostess dei locali, dove questa volta le ragazze da conquistare non sono modelli 3D, ma bensì attrici reali presentate attraverso filmati che reagiranno alle nostre risposte in maniera realistica, al fine di aumentare l’immersione nella citata attività.
Like a Dragon Gaiden, una volta portato a termine, permetterà ai giocatori di accedere ad una demo speciale di Like a Dragon: Infinite Wealth, una graditissima aggiunta vecchio stile che abbiamo apprezzato particolarmente, che permette di ricevere un assaggio di ciò che possiamo aspettarci al momento del rilascio del nuovo capitolo principale.
Come un Drago
Like a Dragon Gaiden, dal punto di vista tecnico, si presenta in forma esattamente come Yakuza: Like a Dragon, utilizzando lo stesso motore che ha mosso le prime gesta di Ichiban Kasuga, rispettando ampiamente i canoni grafici ed estetici della serie grazie al ritrovato Dragon Engine, che anche questa volta è chiamato a gestire la natura cross-gen della produzione.
La nostra prova su PS5 ha messo in evidenza un frame rate granitico ancorato ai 60 fps e mai incerto, e come sempre risulta un assoluto piacere girare per i vicoli delle location nipponiche ed intrattenersi tra una scazzottata con dei teppisti e una visita al bar karaoke, grazie ad una direzione artistica di alto livello e una cura per i dettagli maniacale.
Segnaliamo la presenza dei sottotitoli in italiano, una recente novità per il franchise già presente dal settimo capitolo, ma che qua presenta diverse problematiche di adattamento nel momento in cui scriviamo. Alcune linee di testo ci son parse poco chiare, mentre alcuni segmenti pare non siano stati proprio tradotti, alternandosi con l’inglese, mentre, ancora, abbiamo notato adattamenti testuali che non combaciavano correttamente con le schermate, smorzando le frasi di netto. Problematiche queste che possono tranquillamente trovare risoluzione in una delle prime patch che arriveranno.
Come al solito invece, l’interpretazione dei doppiatori giapponesi risulta magistrale, mentre ancora una volta il comparto sonoro si è dimostrato all’altezza, ormai una garanzia per la serie. Abbiamo infine gradito la presenza di molteplici opzioni dedicate all’accessibilità, che permettono di modificare ampiamente la fruizione del titolo.
Conclusioni
Like a Dragon Gaiden: The Man Who Erased His Name è un capitolo d’intermezzo fondamentale per comprendere le dinamiche narrative che hanno interessato Kazuma Kiryu in un preciso lasso temporale e per poterlo collocare correttamente nel futuro della saga. Nonostante la sua brevità rispetto ad un capitolo principale, non manca di intensità e di contenuti, mirato ai fan in trepidante attesa di Like a Dragon: Infinite Wealth, di cui Gaiden rappresenta un ponte imprescindibile per la nuova avventura di Ichiban e compagni, dove proprio Kiryu sarà coinvolto.
La qualità della scrittura rimane di altissimo livello e la narrazione riesce a tenere incollati fino alla fine, non risultando affatto pesante e prolissa. Ciò che desta qualche perplessità è il combat system, con una formula fortemente attaccata al passato che avrebbe necessitato di qualche smussatura e con degli innesti non totalmente efficaci seppur concettualmente interessanti e capaci di rinfrescare l’azione che si fa più varia. Insomma, questo nuovo capitolo a cura dello studio Ryu Ga Gotoku di SEGA centra il bersaglio e fa quello deve rispettando le premesse, forse andando anche oltre le aspettative, rappresentando un tassello fondamentale per ogni fan della serie, in attesa di una meritata vacanza alle Hawaii.
Like a Dragon Gaiden: The Man Who Erased His Name
Voto - 8.5
8.5
Like a Dragon Gaiden: The Man Who Erased His Name è lo spin-off della serie Yakuza incentrato sul protagonista storico del brand.