Quest’anno il mercato europeo delle automobili ha avuto un’ottima ripartenza, con più di un milione di veicoli venduti tra gennaio e agosto. Si è registrato un aumento del 20,4% rispetto allo stesso periodo nel 2022, ma c’è una categoria di vetture che continua a non ingranare: le auto elettriche. Queste ultime sono cresciute del 27,6% in un anno, ma su oltre un milione di vetture in un anno, le auto elettriche ammontano a solo il 3,9% del totale.
Secondo l’analisi pubblicata da Segugio.it, le auto elettriche non decollano in Italia, che nella classifica europea si trova davanti soltanto alla Polonia, alla Croazia, alla Repubblica Ceca e alla Slovacchia. La classifica è dominata dalla Norvegia, con l’83% di auto elettriche immatricolate. Dietro a lei ci sono altri paesi del Nord Europa con quote superiori al 30%: Islanda, Svezia, Finlandia e Danimarca.
Ma cosa mette i bastoni tra le ruote alla diffusione delle auto elettriche in Italia a differenza di altri paesi europei. Segugio.it ha cercato di indagare sui possibili motivi che possano minare questa diffusione, e ha individuato quattro motivi specifici.
I motivi che minano la diffusione delle auto elettriche in Italia
I quattro motivi sono i seguenti: gli incentivi pubblici meno incisivi, che da noi sono pure arrivati in ritardo rispetto ad altri paesi europei; il PIL Pro capite sotto la media europea; l’infrastruttura limitata (56 colonnine ogni 100.000 abitanti, meno della metà della media europea) e l’elevato costo dei veicoli elettrici.
Nel costo delle auto elettriche, Segugio.it conta sia l’acquisto che la gestione, in cui sono incluse l’assicurazione RCA e le possibili riparazioni in caso di danni. L’assicurazione ha subito una costante crescita nel corso degli anni, arrivando a un aumento del 30% rispetto al 2020 a causa degli alti costi di riparazione. Quell’anno gli assicuratori offrivano ai guidatori di elettriche premi più bassi, perché considerati più attenti e responsabili. Ora invece ai guidatori di elettriche vengono offerti premi più alti (pari a 470 euro) rispetto a quelli per i guidatori di auto endotermiche, che negli anni sono rimasti stabili (pari a 430 euro).
