Come tutti ben sappiamo, il panorama degli Esports è una realtà ben consolidata da diversi anni ed in continua espansione, con milioni e milioni di appassionati in tutto il mondo che seguono con attenzione le kermesse videoludiche. Ogni anno diversi titoli si aggiungono al già ricco parco degli Esports, offrendo quindi al pubblico una varietà di scelta che difficilmente è reperibile nelle discipline classiche.
Per parecchio tempo, vista la loro influenza sul panorama videoludico, si è parlato della necessità di “istituzionalizzare” i giochi sportivi elettronici attraverso l’organizzazione delle apposite olimpiadi degli Esports. La questione è sempre stata molto delicata perché il comitato olimpico “tradizionale” si è sempre dimostrato poco avvezzo a riconoscerli come una vera e propria (e meritevole) disciplina da inserire all’interno delle proprie manifestazioni sportive.
Questo fino al Novembre del 2022, dove il Comitato Olimpico Internazionale annunciò che Singapore avrebbe ospitato la prima Settimana Olimpica Esports (OEW) nel giugno del 2023. L’evento si è concluso da qualche mese ed è stato un grande successo ed un fondamentale punto di partenza per il futuro, nonostante l’assenza di diversi pezzi da novanta del panorama e la presenza di soli 10 titoli.
Tale avvenire sembra destinato a rivoluzionarsi ulteriormente in seguito alle novità provenienti dall’Arabia Saudita.
Annunciata la Esports World Cup in Arabia Saudita
Il principe ereditario e primo ministro dell’Arabia Saudita Mohammed bin Salman bin Abdulaziz ha difatti annunciato ufficialmente una coppa del mondo degli Esports che si terrà a Riyad, capitale e città principale della penisola araba.
La coppa del mondo degli Esports è il naturale passo in avanti nell’intendo dell’Arabia Saudita di diventare il primario centro per il gaming e gli Esports a livello globale, offrendo un’esperienza che darà un’importante spinta all’industria. La competizione migliorerà il nostro progresso nella realizzazione di obiettivi quali diversificare l’economia, potenziare il settore del turismo, creare nuovi posti di lavoro in differenti settori e garantire intrattenimento di livello mondiale ai cittadini, residenti e visitatori.
JUST ANNOUNCED: HRH Crown Prince unveils the Esports World Cup 🏆#NGSC2023
— الاتحاد السعودي للرياضات الإلكترونية (@Saudi_Esports) October 23, 2023
🗓️ Starting Summer 2024
📍Hosted in Riyadh, KSA pic.twitter.com/ETb0DG2quP
L’evento si terrà ogni anno a partire dall’estate del 2024 e presenterà tornei su diversi importanti titoli di Esport “di tutti i generi”. Presumibilmente presenterà il montepremi più grande nella storia dei giochi elettronici competitivi, ma gli importi naturalmente non sono ancora stati resi noti e molto probabilmente varieranno in base al videogioco.
Questo annuncio da parte del governo saudita ha inevitabilmente comportato diverse polemiche sul web e all’interno della community. Alcuni nomi di spicco hanno difatti descritto la creazione di questo evento annuale (con tutti i soldi che ci gireranno attorno) come “esportswashing”; un tentativo di cambiare/migliorare l’immagine del paese solo a livello di facciata per distrarre dalle molteplici violazioni dei diritti umani che tutt’ora sono ben radicate nella legge e nella cultura saudita.
D’altronde l’omosessualità è illegale in Arabia ed il paese è stato aspramente criticato per la sua posizione in materia di diritti umani per quanto riguarda i diritti LGBTQ+, i diritti delle donne e la repressione del dissenso, l’assente libertà di stampa e via discorrendo. La critica si preoccupa attivamente per il trattamento che i giocatori ed i membri dello staff appartenenti a queste minoranze potrebbero subire qualora dovessero partecipare a questo evento.
Considerando che buona parte delle organizzazioni più blasonate provengono dal mondo occidentale, dove attraverso le partnership con gli sponsor ballano milioni e milioni di Euro/Dollari ogni anno, vi è da chiedersi se per tali aziende vale la pena presenziare a questa coppa del mondo, sapendo che ciò potrebbe compromettere la propria immagine ed il proprio brand di fronte agli investitori.
Fonte: e-sportsinsider