Sonic Superstars – Recensione: il riccio blu di SEGA sotto una nuova veste

Il riccio blu di SEGA non accenna a fermarsi, e lo dimostrano i numerosi titoli di rilancio della mascotte nipponica che hanno marchiato i recenti anni videoludici. Sonic Mania dapprima, con una rivisitazione degli episodi classici in 2D, fino a Sonic Origins, che raccoglie i classici e li propone in una nuova veste e con nuovi contenuti al fine di tributare il riccio blu al meglio. Non è mancato un episodio 3D di rottura rispetto al passato, Sonic Frontiers, che in maniera del tutto inedita poneva il riccio blu in ambienti aperti al fine di risolvere enigmi nelle criptiche Starfall Islands e sconfiggere una nuova minaccia grazie all’ausilio di nuove mosse caratteristiche.

Insomma, Sonic The Hedgehog sta vivendo un vero e proprio periodo di rinascita, e quest’anno a rincarare la dose ci pensa Sonic Superstars, una nuova proposta in 2.5D focalizzata sul comparto multigiocatore, unendo il classico gameplay in due dimensioni del riccio blu a uno stile grafico moderno e colorato. Noi lo abbiamo provato, e siamo pronti a raccontarvelo nella nostra recensione a tutta velocità.

Una nuova avventura tra velocità, poteri e co-op

Come da tradizione, il malvagio Dr. Eggman è in procinto di attivare un nuovo piano per la conquista del mondo, mettendo nel mirino le creature delle Northstar Islands, con l’obiettivo di trasformarle in robot sotto i suoi ordini. Sonic e i suoi amici avranno il compito di sventare i piani del malvagio dottore attraverso diversi stage fatti di ambientazioni variegate, puntando sulla velocità che come al solito è un’arma letale contro i badnik, per un gameplay totalmente in linea con lo spirito del brand.

Nei panni di Sonic, Tails, Knuckles e Amy dovremo affrontare gli stage e sconfiggere gli scagnozzi del malvagio dottore, insieme a due nuove figure, sfruttando i kit peculiari di ogni personaggio e diversi nuovi poteri dati dagli Smeraldi del Caos, componendo un gameplay sì classico nel nome del riccio blu ma anche ispirato e con soluzioni ludiche interessanti per il genere. Gli iconici smeraldi, ottenibili in specifici livelli bonus situati negli stage classici, non fungeranno più solo come collezionabili e attivatori del potere latente del protagonista una volta raccolti tutti e 7, ma ogni smeraldo raccolto garantirà ai nostri protagonisti un potere specifico utilizzabile nei livelli e in ogni momento. Tali poteri hanno effetti disparati, capaci di risolvere semplicemente date situazioni oppure rivelare percorsi segreti, tenendo a mente che la ricarica di utilizzo è relegata al raggiungimento dei checkpoint.

Ad esempio, potremo tramutarci in acqua per percorrere superfici liquide e risalire corsi d’acqua, al fine di trovare un percorso alternativo, oppure dare vita a un esercito di cloni per sgomberare rapidamente le aree dai nemici, rivelare piattaforme e oggetti nascosti o rallentare gli elementi su schermo, e altro ancora. I poteri non sconvolgono il gameplay classico del franchise, ma si presentano come un ottimo innesto capace di semplificare diverse situazioni e offrire un approccio diverso alle proposte tradizionali del level design, azzeccato per il tipo di impatto moderno che il riccio blu vuole restituire in questa iterazione.

Ma indubbiamente l’aspetto che più spicca di Sonic Superstars è la sua natura multigiocatore. Essa si sviluppa localmente e online, dove nel primo caso fino a quattro giocatori potranno affrontare la modalità storia insieme, mentre nel secondo caso vi è a disposizione la modalità battaglia (affrontabile anche in singolo contro la CPU o in co-op) che propone uno scontro massivo diviso in tre sfide dove verranno sommati i punteggi per l’incoronazione del vincitore. Seppur quest’ultima non sia il piatto forte dell’offerta, risultando sostanzialmente un riempitivo non troppo congegnato, permette di trascorrere qualche ora di sana competizione tematica.

Per chi cerca la sfida, sarà possibile accedere alla modalità sfida a tempo, in cui ripetere i livelli con una classifica globale condivisa lottando sul secondo, una chicca non da poco per i veterani. Per gli amanti della personalizzazione, invece, i livelli conterranno delle medaglie che è possibile raccogliere e spendere nel negozio di gioco al fine di personalizzare il nostro alter ego robotico del multigiocatore, aspetto che può spingere alla rigiocabilità.

A spasso per le Northstar Islands

Dal punto di vista tecnico, Sonic Superstars si presenta in gran forma. Capace di offrire un colpo d’occhio notevole, una varietà estetica importante e un level design ben congegnato che offre peculiarità di gameplay in relazione agli stage affrontati. Questi ultimi sono accompagnati da una colonna sonora distintiva, fatta di riarrangiamenti di tracce iconiche e nuove proposte capaci di valorizzare le ambientazioni. Gli scenari in questione sono brillanti e ricchi di dettagli, risultando un piacere da navigare, grazie anche ad animazioni dei personaggi di ottima fattura che restituiscono proprio un’idea di next-gen per il riccio blu in versione bidimensionale.

La nostra prova su PS5 ha evidenziato prestazioni granitiche, con 60 fps fissi e una responsività dei comandi lodevole. Dubbi rimangono per quanto riguarda l’inquadratura di gioco durante le sessioni in multigiocatore locale, con la telecamera che segue il punto medio tra i partecipanti per favorire la visibilità del quartetto in ogni momento, ma privilegiando il personaggio di testa favorendo lo scorrimento dello stage e tagliando chi rimane indietro in caso di eccessiva distanza dal leader del momento. Tuttavia, i giocatori fuori schermo possono rientrare con un tasto grazie a una transizione abbastanza spontanea, soluzione che mitiga in parte il problema nel caso in cui il divario di gioco tra gli interpreti sia eccessivo.

Conclusioni

Sonic Superstars è un titolo che vibra tra la tradizione della serie d’appartenenza e un’impronta moderna data da estetica e approccio. I personaggi variegati nel gameplay, i nuovi poteri, i contenuti e l’impronta multigiocatore, fanno della nuova iterazione un titolo perfetto per i fan storici del riccio blu e per i nuovi arrivati, che troveranno un titolo a scorrimento veloce, colorato e divertente. Purtroppo proprio la novità dell’offerta più evidente, ovvero il multiplayer, si rivela essere la componente più debole della produzione, risultando una piacevole aggiunta ma non imprescindibile nella fruizione di un’esperienza fresca e potenzialmente d’esempio per le prossime produzioni nel segno delle due dimensioni a tutta velocità di SEGA.