The Lord of the Rings: Gollum è stato probabilmente il più grosso disastro videoludico dell’anno. Un fallimento su tutta la linea che ha portato alla chiusura dell’intero reparto di sviluppo di Daedalic Entertainment e al licenziamento di circa 25 dipendenti.
E solo ora alcuni precedenti impiegati dello studio sono tornati a parlare in un’intervista a GameTwo, celebre canale Youtube in lingua tedesca, che ha avuto modo di svelare alcuni retroscena sulla lavorazione del gioco. Il più curioso riguarda il famoso post di scuse per i giocatori pubblicate poco dopo il lancio di The Lord of the Rings: Gollum, quando era ormai chiaro a tutti che il progetto non era andato come previsto.
Secondo due fonti interne, interpellate da Game Two, quelle scuse non erano nemmeno autentiche e sono state scritte ricorrendo a ChatGPT, il famoso bot basato su intelligenza artificiale. Come se non bastasse, il post sarebbe stato pubblicato dal publisher del gioco Nacon e non da Daedalic, tenuta completamente all’oscuro della vicenda. Da notare come in effetti, proprio nella prima riga del post incriminato, il titolo del gioco venga addirittura scritto in modo sbagliato.
The Lord of the Rings: Gollum era un progetto destinato a fallire
Il gioco è stato massacrato dalla critica e dal pubblico ed è stato definito “derivativo, poco interessante e fondamentalmente rotto” anche da una testata autorevole come The Guardian. E difficilmente le cose sarebbero potute andare diversamente, visto che il budget totale di The Lord of the Rings: Gollum ammontava a soli 15 milioni di euro. Decisamente pochi per un titolo con ambizioni produttive da tripla A.
“C’erano persone a lavorare sul gioco, che facevano gli sviluppatori da 10, 15, 20 anni” ha affermato l’ex senior developer di Daedalic, Paul Schulze, “e sono bravi, ma non possono fare magie se non gli vengono dati i fondi necessari”. Come affermato anche nel video pubblicato da GameTwo, diversi personaggi e diverse cinematiche di The Lord of the Rings: Gollum sono state addirittura “nascoste” al giocatore perchè non era stato possibile animarle. Ad esempio, in una scena di un dialogo con due personaggi, il solo Gollum viene inquadrato davanti alla finestra mentre l’audio della conversazione scorre in sottofondo. Questo perchè i suoi interlocutori nella scena non erano stati animati.
Una percorso di sviluppo, in definitiva, sostanzialmente disastroso, al punto che la meccanica di interazione tra Gollum e Smeagol, fondamentale in un titolo di questo tipo, non è mai stata completata: quella presente nella versione finale del gioco è infatti solamente una soluzione improvvisata, inserita poco prima del lancio. Non è un caso che The Lord of the Rings: Gollum giaccia mestamente su un 38 di Metacritic per la versione PC e addirittura su un 34 per la versione PS5 guadagnandosi, per ora, la palma di peggior gioco dell’anno.