La neutralità della rete finirà tra un mese, e poi?
La Commissione Federale per le Comunicazioni ha riferito in una nota, che le regole sulla Net Neutrality degli Stati Uniti, promulgate nel 2015, cesseranno di esistere l’11 giugno 2018. Entreranno così in vigore nuove regole, che costringeranno la neutralità della rete entro il volere dei provider. Questo significa che, laddove la legge abbia valore, i vari fornitori potranno decidere a quali contenuti avranno accesso i consumatori. La FCC – che a dicembre aveva abrogato le regole sulla Net Neutrality, varate durante la precedente Presidenza Obama – ha posto come entrata in vigore delle nuove direttive la data dell’11 Giugno. Il presidente della FCC, il controverso Ajit Pai, ha spesso affermato di essere sicuro che il ruolo dell’agenzia rimarrà immutato. Jessica Rosenworcel, commissaria della FCC, ala Democratica, dal canto suo ha dichiarato:
“La FCC è dalla parte sbagliata della storia, dalla parte sbagliata della legge e dalla parte sbagliata del popolo americano”
Una futile resistenza
Alcuni stati e alcune associazioni hanno tentato contromisure, per cercare di impedire l’entrata in vigore della nuova legge contro la Net Neutrality. Secondo molti, questa legge favorirebbe i colossi come AT & T Inc, Verizon e Comcast Corp, a discapito di società come Facebook o Alphabet (Google). Già a febbraio, un’alleanza di 22 procuratori generali statali ha rielaborato le sfide legali intese a bloccare l’abrogazione della neutralità della rete da parte dell’amministrazione Trump. Ricordiamo che il principale promotore della legge, il sopracitato Ajit Pai, ha rivestito il ruolo di Associate General Counsel per Verizon. Dunque, è diffusa l’opinione che dietro questa nuova direttiva ci sia un’intenzione di favoreggiamento. Pai, inizialmente rappresentante Repubblicano nella FCC dal Presidente Obama, è stato nominato presidente della medesima nel Gennaio 2017.
E ora che la Net Neutrality ha i giorni contati?
Il Senato degli Stati Uniti è pronto a votare la prossima settimana se rigettare l’abrogazione della FCC delle regole sulla neutralità della rete. Al momento, tutte le previsioni degli analisti danno per certo che passerà con una votazione di 50 a 49. Se il Senato approvasse la misura, molto probabilmente non passerebbe alla Camera dei rappresentanti – controllata dai Repubblicani. Se la legge dovesse passare alla Camera, il presidente Donald Trump dovrebbe porre il veto.
E In Italia, cosa cambierà?
Come detto in precedenza, questa nuova regolamentazione non ha valore in Italia. Nella nazione e in territorio europeo, vigono leggi più stringenti, garantite dalla Carta dei Diritti Internet. Tuttavia, occorre essere vigili ed osservare da vicino la questione. Nell’Unione Europea ci sono precedenti di pratiche mutuate agli Stati Uniti d’America, ed è probabile che le scelte oltreoceano innescheranno conseguenze anche per la nostra nazione. Ciò è già avvenuto in passato in ambito economico, dunque non è da escludere una ripercussione sull’accesso a determinati servizi in rete. Rimaniamo in attesa delle votazioni di Senato e Camera e vi aggiorneremo sulle prossime novità.
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