Euphoria è una delle serie più promettenti degli ultimi anni e all’interno dell’eccezionale cast presenziava anche Angus Cloud, il talentuoso attore che vestiva i panni dello spacciatore “Fezco” all’interno della serie. Recentemente, così come ci riporta Variety l’interprete di Rue, Zendaya ha raccontato del suo rapporto con Angus Cloud dentro e fuori dal set, evidenziato le sue parti migliori e le sue difficoltà:
“Non penso che una persona come lui possa essere definita a parole. Era davvero unico e il suo cuore era puro e genuino: uno dei ragazzi migliori che io abbia mai conosciuto. Spero tanto che in qualche modo lui capisca e senta quanto ci manca, e che riceva tutto il nostro amore ovunque egli sia.” Angus Cloud è morto il 31 luglio per un overdose non voluta di farmaci e droghe varie, secondo l’ufficio del coroner della contea di Alameda.
“Una volta sul set di Euphoria per me è diventato fin da subito una sorta di “fratello minore”, il che è buffa come cosa se ci pensate. Nella serie era esattamente il contrario e all’interno di essa era io quella più piccola, mentre Fezco era considerato come una sorta di fratello maggiore per il mio personaggio, Rue. Sono davvero fortunata perché ho potuto sperimentare le parti più belle di lui. Inoltre l’ho visto nascere e crescere come attore.”
Euphoria, Zendaya e Sam Levinson ricordano Angus Cloud
Nella fonte leggiamo anche un commento di Sam Levinson, creatore di “Euphoria”: “Fezco doveva morire nella prima stagione, ma essendo che mi piaceva come personaggio ho deciso di tenerlo. Una delle prime cose che notai di lui furono quegli occhi alla Paul Newman.” L’autore ha anche raccontato di come abbia cercato di aiutarlo a superare i suoi momenti di depressione:
“Lo guardai negli occhi e subito capì che non stava bene. Gli dissi che mi piaceva lavorare con lui ma doveva rimanere lucido per continuare le riprese. Ma sentivo che lui non voleva questo e nonostante noi cercavamo il bene Angus voleva rimanere in quello stato e per noi era difficile aiutarlo. Nonostante questo ho fatto il massimo per restargli vicino e ho detto anche agli altri di fare altrettanto”.