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Unity fa dietrofront e cambia drasticamente la tassa sulle installazioni

La vicenda che ha visto coinvolta Unity negli scorsi giorni, sembra in procinto di concludersi con un significativo dietrofront. Dopo le scuse ufficiali pubblicate nella giornata di ieri, l’azienda ha ripensato notevolmente la famigerata tassa sulle installazioni modificandone i termini.

Sebbene questo cambiamento non sia stato ancora annunciato ufficialmente, l’informazione giunge direttamente dalla testata statunitense Bloomberg, che è venuta a conoscenza dei temi trattati in una recente riunione. Proprio in questa occasione, i dirigenti hanno descritto i cambiamenti che saranno apportati ai nuovi piani, chiaramente mal recepiti dagli sviluppatori.

Le nuove condizioni delineate appaiono decisamente meno discutibili e più vicine alle esigenze dei team di sviluppo. Ma, nonostante questo, la proverbiale “frittata” potrebbe già essere stata fatta e molti sviluppatori potrebbero decidere comunque di non utilizzare Unity per i propri lavori futuri.

Unity tassa installazioni

Tetto massimo del 4% sui guadagni una volta superato il milione di dollari

La nuova versione della tassa propone un tetto massimo del 4% sui guadagni ottenuti dopo il primo milione di dollari. Inoltre, i team non saranno più costretti a utilizzare la tecnologia proprietaria di Unity, ma potranno comunicare liberamente il numero esatto di installazioni ottenute dai propri titoli. Infine le soglie non saranno retroattive, pertanto saranno conteggiate le installazioni solo a partire dall’entrata in vigore del nuovo piano.

Insomma, una versione decisamente ridimensionata della famigerata politica dei prezzi che, negli ultimi giorni, ha posto l’azienda nell’occhio del ciclone. Ma sarà sufficiente per calmare le acque e riguadagnarsi la fiducia degli sviluppatori? Le prime risposte dei diretti interessati non sembrano essere particolarmente entusiastiche.

“Anche se faranno marcia indietro, la fiducia è persa. E sarà difficile per Unity riguadagnarsela dagli sviluppatori, soprattutto alla luce del cambio dei Termini di Servizio” ha dichiarato Danny Gray di Ustwo Games. Gli ha fatto eco Tamara Alliot, CEO di Nerial: “Anche se tornano indietro stavolta, chi ci dice che non faranno niente di simile in futuro?” Domande legittime che indicano come, per l’azienda guidata da John Riccitiello, il percorso di redenzione sarà lungo e molto tortuoso.

Unity tassa installazioni

Leggi anche: UNITY SI SCUSA DOPO LA RECENTE TASSA SULL’INSTALLAZIONE: È LA DEFINITIVA MARCIA INDIETRO?

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Andrea Schietroma

Andrea Schietroma

Rapture è la mia località di villeggiatura ideale. Strano? Beh, l'altra è Raccoon City. Vivo in un sottoscala di Pandora e il mio vicino di casa è Claptrap, per cui scrivo articoli sotto dettatura. Se non vi piacciono, parlate con lui.

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