Non terminano i grattacapi in casa Apple, che a poche ore dall’uscita di iPhone 15 si è vista bloccare tutte le vendite della dodicesima serie del famoso smartphone in Francia, a seguito delle accuse riguardanti la potenziale pericolosità delle radiazioni emesse. A questa bufera, scoppiata nelle ultime ore, si aggiunge quella scatenata da un report secondo il quale, la nota casa produttrice, avrebbe chiesto ai suoi dipendenti di non parlare delle suddette radiazioni ed evitare come possibile di rispondere.
Alla luce di questi avvenimenti, sempre più paesi europei hanno deciso di abbracciare la causa francese, condividendone le preoccupazioni per la salute. A poco sono servite le rassicurazioni e i rapporti forniti dalla Apple all’Agenzia Nazionale francese per le Frequenze (ANFR). L’azienda californiana si è dunque vista costretta a istruire i suoi dipendenti a non parlare delle radiazioni e a schivare le domande dei clienti dicendogli di non avere “nulla da dichiarare“.
Il silenzio di Apple fa preoccupare
Nell’attesa di una risposta riguardo all’aggiornamento software richiesto dal ministro Jean-Noël Barrot per la riduzione delle radiazioni emesse dagli iPhone 12 al di sotto degli standard europei, un report di Bloomberg ha portato alla luce le risposte che i dipendenti degli store avrebbero dovuto dare ai propri clienti per tenersi alla larga dallo scottante argomento delle radiazioni. “Tutti i prodotti Apple vengono rigorosamente testati per assicurarne la non pericolosità, secondo le linee guida“, ma sarebbero anche stati istruiti a dire che i dispositivi non possono essere restituiti o sostituiti dopo due settimane dal momento dell’acquisto.
Quasi contemporaneamente all’uscita del report, dei gruppi a sostegno dei diritti dei consumatori in Germania e Spagna si sono uniti alla causa francese, mentre il Belgio si è già detto al lavoro per valutare i “potenziali rischi per la salute“, in seguito alle analisi dell’ANFR. I risultati dell’Agenzia Nazionale francese hanno infatti segnalato come il tasso specifico di assorbimento delle radiazioni (SAR) emesse dalla serie incriminata, sia ben oltre il limite imposto dall’unione europea con il suo 5,74 Watt per chilogrammo.
Al momento, la Apple ha chiuso le produzioni di iPhone 12, ma questo modello è ancora disponibile in molti negozi, e si sono già ampiamente registrate cento milioni di unità vendute. Con questi numeri, è impossibile ipotizzare quali saranno i prossimi paesi a unirsi alla protesta, ma una cosa è certa: questo stop alle vendite e la minaccia del ritiro dal mercato giungono in un pessimo momento per la Apple in quanto azienda, data l’imminente uscita dal pre-order di iPhone 15.