Di solito siamo piuttosto restii a riconoscere gli errori dei nostri eroi, soprattutto se si tratta di personaggi che hanno contribuito a formare e colorare la nostra infanzia e adolescenza: soprattutto nel caso di Naruto Uzumaki riconoscere un errore ci riesce sempre piuttosto difficile, al punto che nel corso dell’opera gli abbiamo perdonato diversi errori e azioni non proprio completamente corrette.
C’è, però, un’azione in particolare che dovrebbe essere impossibile perdonare e che non sarebbe affatto esagerato definire la peggiore mai compiuta da Naruto in assoluto. Per trovarla, però, non dobbiamo leggere la serie madre bensì Boruto, in particolare i primi capitoli del manga.
Nel corso di Boruto viene più volte puntualizzato come Naruto sia un padre assente, troppo spesso assorto dai suoi doveri di Hokage che lo costringono a trascurare i figli. Il primogenito, in particolare, soffre particolarmente per questa condizione e da bravo fratello maggiore vorrebbe evitare le stesse sofferenze alla sorellina minore. Proprio per questo all’inizio di Boruto, il ragazzo ricorda al padre del compleanno di Himawari, avvertendolo che è un evento al quale non può assolutamente mancare.
Quella sera, in effetti, Naruto si presenta alla cena di famiglia e tutto sembra andare per il verso giusto inizialmente. Tuttavia al momento di portare la torta a casa Naruto scompare sotto gli occhi della moglie Hinata e dei due figli, facendo cadere per terra la torta di compleanno di Himawari, e a quel punto scopriamo che in realtà il Naruto presente al compleanno era un clone: quello vero era rimasto chiuso nell’ufficio dell’Hokage tutta la sera ad esaminare pratiche e documenti.
Ciò lascia Hinata esterrefatta ma soprattutto scatena l’ira di Boruto, ancora una volta deluso dal comportamento del padre che non riesce neanche a mantenere una promessa fatta alla figlia più piccola. Il maggiore degli Uzumaki si alza e si dirige all’ufficio dell’Hokage con tutta l’intenzione di litigare, mentre Himawari rimane sola con la madre, delusa e triste per la drammatica evoluzione di quella che sarebbe dovuta essere una tranquilla e felice festa di compleanno.
