Bleach è stato uno dei manga shonen più amati di sempre, grazie a una storia avvincente, combattimenti di alto livello e personaggi, tra protagonisti e antagonisti, unici, distintivi e memorabili, ognuno dotato dei propri poteri e abilità in combattimento caratteristici. Non è un caso che anche l’anime di Bleach, ora trasmesso su Disney+, sia stato molto amato, anche grazie all’animazione dei sopracitati scontri e dell’ottima aggiunta delle musiche di sottofondo di Shiro Sagisu.
Tra i vari archi di Bleach, ce ne sono diversi che vengono particolarmente ricordati dal pubblico: nel bene, come nel caso della saga della Soul Society, il primo arco narrativo adrenalinico e intenso, degli Arrancar, dove sono presenti i migliori antagonisti, tra Espada e il traditore Sosuke Aizen, e scontri; altri un po’ meno bene, come la Guerra Millenaria (almeno nel manga, l’anime invece l’ha migliorata tantissimo ed è una delle migliori saghe in questo modo) o quella filler dei Bount, troppo lunga e poco utile alla trama.
Ma c’è un arco narrativo che viene ancora ricordato con affetto perché è stato il primissimo approccio di Bleach, l’Arco del Sostituto Shinigami, dove la shinigami Rukia Kuchiki cede per errore tutti i suoi poteri al protagonista dell’opera Ichigo Kurosaki, che dovrà quindi sostituirla finché non riuscirà a riprendersi i suoi poteri. In molti però dicono si sia concluso troppo frettolosamente e che sarebbe dovuto durare molto di più: questa stessa domanda è stata fatta al creatore Tite Kubo, che ne parla nel Question and Answers 295.
Le parole di Tite Kubo
Nel Q&A 295, viene chiesto a Kubo se è vero che l’arco del Sostituto Shinigami di Bleach sia durato meno del previsto, e viene anche chiesto di spiegare cosa avesse in mente di scrivere e mostrare ai lettori in questa saga di Bleach.
Tite Kubo spiega quindi che inizialmente aveva in mente di scrivere almeno un capitolo per ogni compagno di classe di Ichigo Kurosaki, studente al liceo di Karakura, ma poi Kubo ci ha riflettuto sopra e si è accorto che avrebbe annoiato sia i lettori sia lui stesso nello scrivere questi capitoli.
