Il momento tanto atteso è finalmente giunto: Boruto è tornato a far emozionare i lettori, lasciandoli incollati alle pagine mese dopo mese. Stavolta, però, è tornato con diverse novità: la prima e la più importante è il titolo. A partire da questo primo capitolo infatti l’opera non si intitolerà più Boruto: Naruto Next Generations bensì Boruto: Two Blue Vortex, andando di fatto a separare definitivamente Boruto dall’ala protettrice della serie madre.
Il cambio di titolo, contrariamente a quanto potreste pensare, non è casuale e racchiude al suo interno un significato piuttosto specifico. Il titolo Two Blue Vortex fa ovviamente riferimento al Rasengan, tecnica peculiare di Naruto creata da Minato poco prima dell’inizio della storia per controllare la Volpe a Nove Code dentro Kushina e utilizzata anche da Boruto.
Tuttavia, se bastasse dire questo per spiegare il significato dietro al titolo non sarebbe servito rifletterci. Per spiegare al meglio la ragione del titolo occorre scavare più in profondità e andare a rileggere il capitolo one-shot dedicato a Minato uscito nel corso del mese scorso, intitolato Il Vortice dentro la Spirale.
Tale capitolo è tanto breve quanto importante: il termine “vortice” viene infatti utilizzato al suo interno per indicare una situazione apparentemente senza via d’uscita, quasi voluta dal destino stesso. Sempre nel capitolo dedicato a Minato troviamo un dialogo tra Mito Uzumaki e Kushina molto significativo che coinvolge nuovamente la parola vortice:
“Kushina, è vero che potremo trovarci all’interno di un vortice. Ma se cercherai di risalire, dovresti essere in grado di trovare l’amore. Se riuscirai a farlo allora, sicuramente… Il Vortice diventerà una Spirale.”
Il riferimento al concetto di amore non in senso esclusivamente relazionale ma anche familiare è più che evidente, così come il messaggio di fondo: potrà sembrare difficile, tuttavia col tempo riusciremo a trovare delle persone attorno a noi in grado di amarci, e grazie a loro la nostra vita sarà completa, e il vortice diverrà una spirale perfetta. E Naruto, dopotutto, è una storia che parla proprio di questo, di come i legami condannino ma salvino le persone e di come spesso anche il peggiore dei mostri in realtà desideri solo una mano da stringere.
Ciò si sposa perfettamente tanto col significato profondo di Naruto quanto con l’atmosfera con cui inizia questa seconda parte di Boruto, in cui ritroviamo il protagonista completamente da solo, abbandonato dal suo Villaggio e trattato come un criminale, privo di tutti i legami che ha stretto nel corso della sua vita, come se fosse intrappolato in un vortice senza via d’uscita.
Sappiamo, inoltre, che Uzumaki significa proprio Spirale. Il riferimento è dunque più che voluto, così come il tentativo di comunicare a noi lettori la direzione verso la quale, sicuramente più in là, la storia verterà: il vortice diventerà una spirale anche stavolta e, col tempo, i legami saranno riuniti e rinsaldati, più forti di prima.
Altra possibilità, infine, è che il “due” nel titolo indichi i due Uzumaki: molto probabilmente Kawaki e Boruto, già protagonisti della parte finale di Naruto Next Generations.