Bleach è una delle serie shonen più famose di tutti i tempi, disegnata e scritta dalla geniale mente di Tite Kubo, successivamente adattata in un anime di ottima fattura, che riesce a tratti a essere più elettrizzante e coinvolgente per lo spettatore, soprattutto per gli spettacolari combattimenti superbamente animati. E le due ultime stagioni, tornate dopo lunghi anni di assenza e disponibili su Disney+, non sono da meno, anzi: forse sono le migliori stagioni di Bleach in assoluto.
Oltre agli scontri, l’opera di Tite Kubo è sempre stata una serie con un gran numero di personaggi, unici e caratteristici per design e tecniche di combattimento, sia dal lato dei “buoni” con i Capitani e Luogotenenti del Gotei 13, sia dalla parte dei “cattivi“: tra le varie schiere di antagonisti, Bleach presenta addirittura alcuni dei migliori antagonisti della storia degli anime, tra cui il gran traditore Sosuke Aizen, o gli inquietanti e subdoli Espada.
C’è una coppia di personaggi che però spesso spicca per tenerezza e simpatia in Bleach, e stiamo parlando degli inseparabili Capitano e Luogotenente dell’11esima Divisione del Gotei 13 Kenpachi Zaraki e Yachiru Kusajishi, raramente visti separati. Ma che cosa può accomunare un omone di 2 metri e 100 Kg con una bambina di appena un metro di altezza e un peso di 15 Kg? Come vedremo, sono le origini dei due ad accomunarli così tanto, nonostante le immense differenze fisiche.
Così differenti, ma così simili
I due shinigami sono infatti accomunati dalle origini travagliate e difficile, siccome entrambi provenivano da una delle zone più disastrate e pericolose della Soul Society, due distretti praticamente agli estremi del mondo degli Shinigami: il futuro Capitano dell’11esima Divisione dal Distretto 80, mentre la sua futura Luogotenente dal 79, entrambi due regioni senza legge, piene di ladri, briganti e assassini.
Vagando per il Distretto 79, un giovane Kenpachi Zaraki, dopo aver ammazzato diverse persone con la sua innominata Zanpakuto, incontra una bambina piccolissima, senza nome, che però non pare spaventata da lui, anzi: la piccola sembra quasi incuriosita dell’omone seduto sulla pila di cadaveri, che perfino la ammonisce su quanto lui e la sua Zanpakuto siano pericolosi.
Ma la bambina si avvicina alla Zanpakuto di Kenpachi e, toccandola, scoppia in una fragorosa risata. Al futuro Capitano dell’11esima Divisione questo atteggiamento piace molto, e la prende sotto la sua ala protettrice, salvandola da una morte certa in quel distretto malfamato. Kenpachi rinomina così la bambina Yachiru Kusajishi, “Yachiru” dal nome dell’unica persona che lui ammira, e “Kusajishi” dall’omonimo distretto dove l’ha trovata. Da quel giorno, Kenpachi Zaraki e Yachiru Kusajishi sono compagni inseparabili.