La scorsa settimana l’arco del passato di Gojo della seconda stagione di Jujutsu Kaisen è entrato nel vivo con un episodio abbastanza crudele. I nostri – Gojo, Geto e Riko – si sono recati a Okinawa per salvare la maid della ragazza, Misato Kuroi. Al loro ritorno all’Istituto di Arti occulte, il gruppo è stato attaccato dall’assassino di stregoni Toji Fushiguro, che è riuscito a sconfiggere Gojo e a uccidere Riko, proprio quando quest’ultima aveva scelto di non fondersi con Tengen.
L’episodio di questa settimana riprende proprio dove si era fermato il precedente, con Geto pronto allo scontro con il temibile avversario in preda alla rabbia per la morte di Riko e l’apparente morte del suo compagno di classe.
Nella prima parte dell’episodio assistiamo allo scontro tra Geto e Toji, che riesce a trasmettere un’atmosfera claustrofobica per l’ambientazione chiusa rappresentata dagli edifici attorno al luogo dove riposa Tengen.
Lo scontro è sia sul piano fisico che piscologico, e si rivela particolarmente brutale in quest’ultimo punto. L’assassino di stregoni riesce ad avere la meglio, dimostrando ancora una volta di essere un ottimo stratega e rivelandoci esattamente come funzionano i suoi attacchi (si collegano pure i puntini con un certo elemento visto nel secondo episodio). Non contento, sottolinea pure a Geto come degli stregoni siano stati sconfitti da una “scimmia” come lui che non ha alcuna energia malefica, mettendo quindi un semplice umano in una posizione di superiorità rispetto agli stregoni.
Molto carina la trovata di fargli ricordare proprio suo figlio Megumi quando parla di benedizioni, visto che megumi significa proprio quello. Anche la scelta di rendere i ricordi del figlio fugace e con una fotografia che la rendeva sfocata e simile a una ripresa di altri tempi, fa capire come fino a quel momento l’antagonista si fosse proprio dimenticato di lui.
La rinascita “divina”
Nella seconda parte dell’episodio ci ritroviamo catapultati nel quartier generale della Setta della Ruota Astrale (o Confraternita del Vaso del Tempo), dove ci viene data una spiegazione della storia della setta religiosa e del perché sono ben disposti a pagare Toji e il suo compare più di quanto pattuito.
Insomma, il mercenario ha concluso il lavoro ed è finita qua giusto? No, perché davanti a lui riappare proprio Gojo, che rivela di esseri guarito con la tecnica dell’inversione. Il secondo scontro tra i due ha un’atmosfera molto diversa rispetto a quanto visto nello scorso episodio, in gran parte proprio grazie a Gojo: il giovane sembra quasi aver raggiunto uno stato “divino”, oltre che apparire in estasi come se si fosse drogato.
I movimenti del giovane sono infatti leggiadri, e dice di vedere il mondo come bellissimo. La scena ci mette nei panni di Toji, dandoci l’impressione che a schermo vediamo una persona diversa. Alla fine è come se Gojo fosse morto e rinato, perché grazie alle ferite mortali inflittagli dall’assassino è riuscito a sbloccare il suo vero potenziale e a diventare il potente stregone che abbiamo conosciuto.
La parte in cui viene mostrata a schermo la sua visione del mondo è indubbiamente meravigliosa dal punto di vista artistico, anche solo per come poi il rosso e il blu vengono mescolati per formare la sua potente tecnica viola.
Gli occhi pieni di potere del giovane vengono posti in parallelo con la distruzione che ha causato con il potente attacco, rendendo la scena molto più spaventosa. Fino allo scontro con Geto, Toji era riuscito ad avere la situazione in pugno, ma il ritorno di Gojo ha rovinato i suoi piani e l’ha portato alla sua prematura morte.
Nei suoi ultimi momenti l’antagonista ci rivela un lato inaspettato di sé, e si ricorda definitivamente del figlio, decidendo di usare le sue ultime parole per parlare all’avversario di lui, dimostrando che comunque gli voleva bene e che forse rimpiangesse il fatto di averlo venduto agli Zen’in, il clan che lui stesso aveva abbandonato. Alla fine dispiace dover dire addio a Toji, per il fatto che in questi episodio è stato un antagonista davvero interessante.
Il contrasto tra il rosso scuro del cielo e dei corridoi della base della setta con il bianco che contraddistingue la sala principale simboleggia quello tra Geto e Gojo sull’uccidere qualcuno senza poteri senza alcun motivo valido (anche se la comunicazione prossemica di Geto fa però capire che lui stia dubitando della sua etica). A far da contorno di sono gli inquietanti applausi dei seguaci della setta, rivolti a Gojo che tiene in braccio il corpo senza vita di Riko.
Tirando le somme, quest’episodio è stato forse il più denso di emozioni rispetto a tutti i precedenti. È stato anche quello senza nessun momento più leggero, se non l’opening. Gli episodi della seconda stagione di Jujutsu Kaisen sono disponibili su Crunchyroll in lingua originale sottotitolata (a breve dovrebbe arrivare anche il simuldub).