Il Mostro di Firenze a quanto pare avrà una serie Netflix divisa in quattro puntate diretta da Stefano Sollima, tra le tante cose regista del film “Suburra”. Come letto dal titolo parliamo di alcune indiscrezioni diffuse in merito alla produzione che vede la nota piattaforma streaming al centro di tutto. Dopo il caso Dahmer si è deciso di riaprire a quanto pare, anche quello riguardante la vicenda con al centro Pacciani, mostrando al mondo nuovamente uno dei casi di cronaca nera più raccapriccianti della storia italiana.
Da quanto raccolto dalla fonte Tag24 sembrerebbe che la serie dedicata al Mostro di Firenze inizi le sue riprese a settembre, proprio durante il 38esimo anniversario dell’ultimo duplice crimine commesso dal famigerato serial killer. Non parliamo di un documentario d’inchiesta, ma di una serie TV vera e propria che andrà a discutere di un caso ancora aperto, dove mancano da quasi 40 anni alcuni tasselli molto importanti per la sua conclusione.
Stando sempre alla fonte questa notizia diffusa ha ovviamente destato una forte indignazione da parte dei parenti delle vittime. La sorella di Carmela De Nuccio, scomparsa a soli 21 anni insieme al fidanzato Giovanni Foggi, 30 anni, nella notte tra il 6 e il 7 giugno 1981 nei pressi di Mosciano di Scandicci, Rosanna De Nuccio ha commentato la notizia: “Sto pensando di mollare tutto. Sto soffrendo e ho sofferto troppo in questa battaglia per la verità, e anche vincendola mia sorella non tornerà mai indietro. Ma nonostante io voglia dimenticare, questa storia non avrà mai fine: Netflix ha deciso di fare una serie sul Mostro di Firenze, alimentando il mio ricordo dell’accaduto”.
Mostro di Firenze: diffuse indiscrezioni sulla serie Netflix diretta da Stefano Sollima
Come accennato stiamo parlando di indiscrezioni e quindi al momento non abbiamo ancora niente di ufficiale, anche se a quanto pare le fonti sono abbastanza solide. In attesa di una conferma ufficiale vi rammentiamo che dietro il progetto c’è appunto Netflix e anche Stefano Sollima alla regia. Il prodotto tratterà il tutto come un racconto alla “Dahmer” e non sarà un documentario d’inchiesta come già accennato. Cosa ne pensate della vicenda?