Il mondo di Zelda si sta avvicinando sempre di più alla realtà: c’è fisica, c’è logica, una gravità estremamente realistica… ma forse c’è un aspetto che ci sembra ancora estremamente forzato considerare realistico, ovviamente stiamo parlando delle abilità culinarie non solo del nostro avventuriero, ma di tutta la popolazione di Hyrule.
Nel tentativo di contestualizzare la situazione che accompagna le vicende del capitolo Breath of the Wild, non è del tutto errato pensare che il cibo, seppur presente, sia estremamente risicato a causa della calamità: il latte scarseggia, la maggior parte delle ricette consiste nel tagliare e abbrustolire selvaggina… Nintendo ha saputo rendere anche in questi piccoli particolari l’idea di desolazione.
Le vicende di Tears of the Kingdom sono ambientate dopo la caduta della calamità: ha quindi senso ipotizzare che la cultura culinaria possa tornare preponderante, no? Beh, diciamo che le cose non vanno proprio così. La logica perfetta del titolo Nintendo è caduta proprio su alcuni aspetti che, soprattutto per noi italiani, sono a dir poco essenziali.
The Legend of Zelda: Breath of Cagliata
Sì è vero, se colpisci degli alberi con un’arma acuminata il tronco cade, se precipiti da una grande altezza ti procuri danno, se piove e provi ad arrampicarti su una parete rocciosa finisci per scivolare: tutto logico e sensato, certamente, ma poi si alterna a situazioni che, sul piano logico, suscitano più di qualche dubbio.
Link ha una missione ancora più importante rispetto a quanto il gioco ci fa credere: il nostro primo obiettivo non deve essere il Castello Sospeso, ma una piccola fattoria poco fuori dal Villaggio Finterra. Perché per salvare il mondo uno spazietto si trova sempre, un po’ come il dessert, ma qui bisogna assolutamente reinsegnare a tutta Hyrule come… si fa il formaggio!
Questa piccola missione, che ha un ruolo fondamentale nella macro-missione delle elezioni al Villaggio Finterra (a breve ne faremo una guida) prevede che Link aiuti la giovane proprietaria della Fattoria Finterra a reimpossessarsi dell’antica ricetta custodita dal suo bisnonno. Al termine della missione scopriremo che tale ricetta permetterà alla nostra giovane amica di realizzare e vendere delle belle forme di formaggio.
Che Hyrule riparta dai caseifici!
Una volta completata questa missione potremo acquistare del Formaggio di Finterra pagandolo in Rupie o direttamente in bottiglie di latte e lo potremo usare per alcune ricette: tralasciamo gli spiedini di pesce e formaggio, perché solo ad Hyrule il parmigiano sulla pasta con le vongole è visto da tutti di buon occhio, e diamo un’occhiata alle pareti interne della bella fattoria.
Come spesso capita, Zelda: Tears of the Kingdom dissemina qua e là delle ricette sotto forma di poster e, all’interno della Fattoria Finterra, troveremo la ricetta della pizza! Serviranno dei Pomodorini di Hyrule, del raro Grano di Colbacco e, ovviamente, del Formaggio di Finterra , un bel pentolone e voilà, la pizza è servita, ed ha anche un aspetto piuttosto invitante.
Non bastava realizzare delle edicolette di Zelda nella bella Napoli, non è bastato nemmeno il videomessaggio in un italiano impeccabile da parte degli sviluppatori, no, per convincere gli italiani che un gioco è anche per loro bisogna affidarsi al più veritiero degli stereotipi: bisogna farli sentire dei paladini della buona cucina.