Il mondo dello streaming ha appena subito un forte scossone, inizializzato proprio dalla famosa piattaforma Twitch, una tra le più utilizzate dagli utenti per offrire contenuti al loro pubblico. Sembra infatti che nuove regolamentazioni siano state inserite nelle linee guida ufficiali riguardo i contenuti sponsorizzati offerti dai vari stremers, le quali verranno rese effettive a partire dal 1 Luglio 2023.
È ormai noto che agli utenti del mondo delle live e dei video online venga offerta una partnership per sponsorizzare cose come prodotti, strumenti, applicazioni, videogiochi e altro, ma a quanto pare a Twitch questa situazione non va più a genio, portando all’introduzione di regolamentazioni e limitazioni per tutti quei contenuti facenti parte della categoria “sponsorizzati”, ovvero chiunque venga pagato per promuovere un gioco, una bevanda o altro.
Twitch ha dichiarato che, nonostante sia consapevole della volontà degli utenti di collaborare con partner differenti, il diritto di pubblicizzare, vendere e offrire prodotti spetta ancora a loro, come scritto anche nei termini del servizio. Il risultato si traduce in un divieto per la pubblicizzazione di alcuni sponsor e l’inserimento di regole per come mostrare quelle permesse sulla propria live.
Cosa è e non è permesso sponsorizzare ora su Twitch
Seppur si tratti di un regolamento severo da rispettare, Twitch non è comunque intenzionata a bloccare gli utenti dallo sponsorizzare determinati contenuti, ma piuttosto vuole che l’utente abbia il controllo su ciò che viene mostrato nelle sue pubblicità. Riguardo ciò che verrà ancora permesso, le linee guida elencano:
- I banner pubblicitari sulla propria pagina del canale.
- Mostrare prodotti durante la propria live posizionati sullo sfondo (ad esempio presenti nella stanza).
- Condividere link nella propria chat che rimandano ad altri siti volti a pubblicizzare quanto offerto dai propri partner.
- Discutere, supportare o aprire scatole di prodotti o servizi
- Giocare titoli sponsorizzati
Dall’altra parte, la preoccupazione maggiore riguarda il non avere più la libertà di promuovere, al meglio delle proprie capacità, i prodotti a causa delle varie limitazioni imposte da Twitch, dalla grandezza dei loghi fino a quello che va mostrato durante la propria live, così come viene invitato l’utente ad utilizzare il Branded Content Disclosure Tool. Nel dettaglio, l’elenco delle cose non permesse riguarda:
- Ridurre la grandezza dei loghi fino ad un massimo di 3% della grandezza dello schermo (limite soggetto a cambiamenti dopo un confronto con alcuni streamers).
- Non inserire video pubblicitari direttamente nella stream.
- Non inserire immagini pubblicitarie direttamente nella stream.
- Non inserire audio pubblicitari direttamente nello stream.
- Non pubblicizzare prodotti o servizi illegali, scam, spam, di scommesse (quelli che non seguono le regole specifiche), politici, per adulti, che incitano all’odio o ritenuti dannosi come armi, tabacco, droga, prodotti medici, alcohol.
Gli streamers non ci stanno
Le nuove regole sono state identificate dai vari streamers come dannose sotto tantissimi punti di vista. Innanzitutto un utente che vuole portare un contenuto sulla piattaforma adesso non potrà più accettare il classico accordo di sponsorizzazione, vista la limitazione video e audio imposta e il solo logo, per giunta ristretto al 3%, mostrabile sullo schermo.
Ma da un lato più serio della questione, le nuove regole vanno tremendamente a sfavore delle live per beneficenza, non più in grado di promuovere le informazioni chiave ai donatori attraverso le pubblicità, o per quegli streamers con una disabilità, in particolare i non vedenti o quelli con visibilità ridotta in generale, per il quale un logo così misero di dimensioni è difficile non solo da realizzare, ma anche da vedere.
A quanto sappiamo, Twitch stava pensando a queste regole da un po’ di tempo, ma il non averle discusse con i loro ambasciatori più influenti è stato un grave errore. La protesta è ufficialmente cominciata e nonostante ci siano stati degli incontri in cui si è discussa la possibilità, in futuro, di discutere i cambiamenti prima di pubblicarli, la miccia è stata ormai accesa ed inevitabilmente ci saranno delle conseguenze.