La devastazione provocata a Lulusia nel capitolo 1060 di One Piece è un qualcosa che sicuramente non avremo modo di scordare tanto facilmente. Dopo tanto tempo, sin dall’incidente di Ohara, Oda ci ha mostrato la forza reale che il Governo Mondiale ed Imu sembrano essere in grado di esercitare senza nemmeno scomodarsi dal loro castello.
Dopo essere fuggito da Marijoa, Sabo si è ritrovato nei pressi dell’isola di Lulusia, luogo che solo poco prima era passato ad essere uno dei vari luoghi a supporto dell’Armata Rivoluzionaria. Sabo si ritrovava ad essere tracciato dalla Marina mentre era in collegamento con Dragon e riferiva della scioccante verità testimoniata, quando ad un certo punto e per “volere” della sfortuna, una catastrofe ignota si è abbattuta sull’isola.
Ciò che n’è risultato è stata la totale cancellazione di quest’isola, e la possibilità concreta che anche Sabo fosse stato vittima di tale attacco dal cielo. Inoltre, la distruzione che questa strana “bomba di raggi laser” ha portato ha fatto pensare la stragrande maggioranza dei fan di aver appena visto Uranus all’opera per la prima volta in tutta la storia.
Le Armi Ancestrali ci sfuggono tra le mani
Ancora non sappiamo la reale identità delle Armi Ancestrali oltre a Poseidon. Per quanto riguarda Pluton, pare assodato come essa sia una sorta di nave, e per Uranus sembra ormai piuttosto chiaro che si tratti di qualcosa relativo al volo o all’aria, insomma, un qualcosa capace di librarsi in cielo, o che appartiene alla volta celeste.
Tuttavia, gli eventi di Lulusia sembravano essere finalmente un indizio concreto della vera locazione di quest’arma devastante: il Governo Mondiale sembrava esserne in possesso, e vedendo la distruzione che ha potuto causare si poteva percepire il grande pericolo che essa poneva.
C’erano però dei dubbi riguardo il modo in cui è stata utilizzata, che sono state sollevate anche da Dragon all’interno di questo capitolo: se Uranus era in grado di distruggere un bersaglio a proprio piacimento, perché ciò non è stato effettuato con Ohara, o con Roger, o con Wano, o in altre situazioni che hanno richiesto l’intervento del Governo Mondiale? Le ipotesi maggiori riguardavano la necessità di “ricaricare” l’arma per un periodo di tempo molto dilungato, ma adesso con il capitolo 1086 le cose diventano più chiare.
Ebbene, sembra che in realtà ciò che abbiamo visto nel capitolo 1060 non era affatto Uranus, o meglio, non era l’arma ancestrale vera e propria: l’idea che si tratti di un’arma costruita da Vegapunk sembra essere invece ben più palpabile, la quale ci ricorda in modo piuttosto evidente la prima bomba nucleare che fu utilizzata per attaccare le città giapponesi.
Questa possibilità ovviamente ha lasciato Dragon di stucco, visto che lui conosce bene lo scienziato. Tuttavia, sebbene Vegapunk sia stato mostrato in diverse occasioni come uno scienziato che non mirava al supporto di uno sviluppo bellico, tanto da disprezzare i suoi ex colleghi della MADS, a quanto pare la sua brama di progresso scientifico l’ha appena condotto a macchiarsi le mani di sangue.
Ma sorvolando questo argomento, la rivelazione del capitolo adesso fa emergere una domanda che tutti si staranno ponendo: se l’arma di Vegapunk è stata capace di creare una tale distruzione, non potremmo nemmeno essere capaci d’immaginare allora quali frontiere di potenza potrebbe arrivare a raggiungere Uranus.
Può darsi che lo scienziato che ha costruito quest’arma abbia cercato di replicare la potenza che Uranus sarebbe in grado di rilasciare, magari basandosi su progetti o antiche istruzioni che spiegavano in che modo era costruita l’arma, replicandola così nella società moderna.
Adesso, siamo tornati da punto a capo, cercando di capire dove diamine possa trovarsi quest’arma tanto enigmatica quanto potenzialmente catastrofica.