Ci sono vari motivi che potrebbero portare una persona ad essere restia nel seguire One Piece. Essendo un’opera che va avanti imperterrita da ormai oltre 25 anni, le difficoltà principali sono dovute ovviamente alla lunghezza davvero spropositata della serie, sia per quanto riguarda il manga che l’anime.
Inoltre, a volte ci si potrebbe essere convinti di non apprezzare le opere “per ragazzi” più gettonate, pensando come esse siano prettamente tutte uguali e basate sui soliti trope che vengono ricliclati e riproposti in ogni media dal target “shonen”. Battaglie tra ragazzini, superpoteri sempre più grandi e assurdi, la potenza dell’amicizia, il “talk no jutsu” e cose di questo tipo non sono universalmente gradite, specie se si parla di un pubblico più adulto.
Eppure, adesso come adesso, non vedere o leggere One Piece per via di questi motivi potrebbe essere un errore madornale. Quest’opera che sta facendo la storia degli anime, anzi, dei media d’intrattenimento, dovrebbe ricevere una chance da parte dei più scettici per diverse ragioni.
Una serie unica nel suo genere
L’anime di One Piece con gli episodi recenti ha raggiunto i vertici dell’animazione moderna, mostrando le incredibili capacità e il talento fenomenale di alcuni animatori presenti nell’industria. Più e più volte negli ultimi mesi degli animatori hanno detto come questo sarà “l’anno di One Piece”, che dunque dovrà arrivare a superare ogni altra serie che si paleserà nel corso del 2023.
Quest’affermazione, unita agli straordinari ultimi episodi, fa venire voglia a molte persone “rimaste indietro” di recuperare la serie di Eiichiro Oda per unirsi all’estasi che sta inebriando i fan di settimana in settimana.
Certo, pensare di dover seguire un’opera che ha raccolto anni e anni di messa in onda e di uscite di capitoli potrebbe, sembrare un fardello abbastanza grande; tuttavia, questo è solo uno “spauracchio” iniziale, di chi ancora non ha iniziato a vivere la serie. Cominciare One Piece porta ad aprirsi verso un viaggio ben più grande e mozzafiato di quanto si potrebbe credere, e per la cronaca ve lo dice una persona che in generale evita shonen e “battle anime” come la peste.
One Piece sin dall’inizio basa la sua trama sui pirati, presentando il “Re dei Pirati” Gold Roger sul patibolo. Mentre egli si trova a ricevere la sua esecuzione, urla orgoglioso alla folla di aver lasciato da qualche parte il suo tesoro, che chiama “One Piece”, ed esorta tutti ad andare a cercarlo.
L’anime attualmente si trova all’episodio 1066, mentre il manga al 1086. Queste mastodontiche cifre però non devono incutere timore, perché ogni parte della storia ci porterà a vivere momenti, luoghi e situazioni variegate, che in un modo o nell’altro riusciranno sempre a distinguersi e a sembrare “unici nel loro insieme”, permettendo così anche di tornare a leggerli quando vorremo; inoltre, anche i personaggi cresceranno man mano insieme al lettore, comprendendo più cose del mondo e delle peculiarità in esso.
Durante la storia ci si scontra con numerosi temi, sia positivi che negativi, e che si dipanano da quelli più “idealistici” come la giustizia, la libertà e i sogni, a quelli più oscuri e controversi come lo schiavismo, l’oppressione, la corruzione. Questi però vengono trattati in un modo che solo l’autore Eiichiro Oda è in grado di effettuare, mescolando tra loro momenti di pura azione, avventura, comicità, tragedia, mistero, politica (e non parliamo di politica che richiama alla “vita reale”, ma di quella nel suo mondo).
Anche i personaggi dai tratti più perfetti nel loro carattere hanno quel particolare “gap” che gli fornisce comunque dei difetti in grado di rendere più profonda la loro personalità. One Piece oggi continua a crescere sempre più di fama, presentandosi come l’unico pilastro degli anime e manga attualmente esistente nell’industria.
La serie “ha letteralmente qualcosa per tutti”, e allo stesso modo indica un commento comune dei fan attuali, “1000 episodi e capitoli non sono sufficienti”, e sostiene che i fan non stiano affatto mettendo.
Per chi non vuole sperimentare i filler presenti nell’anime, potrebbe decidere di leggere tranquillamente il manga (disponibile gratis e online in inglese su Mangaplus) e arrivare così a finirlo in tempistiche neanche troppo dilatate (tra i 4-6 mesi a seconda di quanti capitoli si leggono al giorno). In alternativa, si possono evitare i filler grazie alla serie “One Pace”, progetto creato dai fan che mira a rendere l’anime il più simile possibile al manga, tagliando almeno un 40% di filler.
Per chi invece vuole seguire la “via tradizionale” guardando gli episodi su Crunchyroll, forse è tardi per recuperare adesso One Piece prima di poter vedere una delle scene più attese di sempre nell’anime (se volete recuperare la serie entro allora, dovrete vedere con molta probabilità almeno una trentina di episodi al giorno).
Ma come lo recupererete, alla fine, non è importante: ciò che importa, e che possiate vivere insieme ai fan il momento in cui si arriverà alla fine di tutto, e che scuoterà inevitabilmente il mondo sotto ogni punto di vista.