Nell’anime, la lotta tra Zoro e King ha raggiunto finalmente il suo culmine con l’episodio 1062 di One Piece: si è trattato di un combattimento strenuante, che alla fine ci ha portato ad osservare rivelazioni ed evoluzioni davvero importanti per la storia della serie.
Non solo abbiamo visto emergere il potere appena raggiunto da Zoro con la sua spada Enma, con il risveglio di un Haki che l’ha portato ad ottenere una padronanza ancora maggiore della furia micidiale di questa spada, ma prima che lo scontro finisse abbiamo ricevuto anche importanti fatti riguardanti la storia del mondo in cui tutti i personaggi di One Piece vivono.
Abbiamo scoperto infatti qual è l’identità vera di King, il quale appartiene alla razza lunariana. Questa razza, creduta sparita ormai da tempo, consente a King di emettere fuoco e di rendersi praticamente inscalfibile, capace di sopravvivere a qualunque ambiente o circostanza e senza subire i colpi che riceve nello stato “non trasformato”. Nella storia di One Piece, però, Oda nasconde sempre degli indizi che si rivelano poi essere delle trovate davvero geniali, sembra che durante l’arco di Sabaody potrebbe esserci stato un piccolo indizio proprio relativo a questa razza.
Il simbolo dei lunariani
Come anticipato nelle righe precedenti, il riferimento alla razza lunariana di cui parliamo è stato mostrato a Sabaody, precisamente intorno al capitolo 501 quando viene mostrata la lista delle razze messe all’asta nella Casa d’aste di umani.
In quell’occasione abbiamo visto una lista con tutte il valore da cui partiva la contrattazione a seconda di ogni razza nota, basato a seconda della loro rarità e delle loro capacità. Più una di quelle specie era rara più si presentava come un “trofeo” prestigioso per chi l’avrebbe posseduta, e le abilità che esse possedevano potevano essere sfoggiate per intrattenere i padroni degli schiavi e i loro amici. Ecco com’era impostata la lista:
- Umani: 500.000 Simbolo Berry
- Braccialunghe: 700.000 Simbolo Berry
- Gambelunghe: 700.000 Simbolo Berry
- Colli-di-serpente: 700.000 Simbolo Berry
- Visoni: 700.000 Simbolo Berry
- Nani: 700.000 Simbolo Berry
- Uomini-pesce: 1.000.000 Simbolo Berry
- Giganti:
Maschi: 50.000.000 Simbolo Berry
Femmine: 10.000.000 Simbolo Berry - Tritoni e sirene:
Maschi: 1.000.000 Simbolo Berry
Femmine sotto i trent’anni (coda non biforcuta): 70.000.000 Simbolo Berry
Femmine sopra i trent’anni (coda biforcuta): 10.000.000 Simbolo Berry - Possessori di frutti del diavolo: secondo quotazione di mercato
Oltre a queste possiamo però osservare anche un riquadro al lato destro del foglio, nel quale viene scritto come per le “altre specie esotiche” ci sarebbe stato un prezzo speciale. Il nostro occhio però ricade sulla cornice che contiene questa scritta, realizzata con un pattern “pseudo-floreale” che, ora che il volto di King è stato rivelato, diventa più rilevante che mai.
Il tatuaggio sul volto di King sembra essere praticamente lo stesso disegno inserito nel foglio dell’asta di umani. Detto questo potrebbe darsi che, piuttosto che essere un simbolo volto a “marcare” il lunariano come schiavo, esso sia in realtà un marchio utilizzato dai lunariani in generale, e che si contrappone ai simboli tribali che abbiamo visto sulla popolazione di Shandia.
Dopotutto, basandoci sull’aspetto di King possiamo affermare come i lunariani e gli abitanti delle “isole nel cielo” sembrino avere diversi aspetti in comune, tra i quali le ali e la provenienza da una qualche luna (seppur non la stessa, ricordando come nella serie di One Piece non ci sia solo una luna ma ben sei).
Insomma, Eiichiro Oda continua a mostrare una grande lungimiranza nella creazione dei suoi personaggi e dei dettagli che egli ha inserito sin dai primi tempi in modo da anticiparli. Kaido e Wano erano stati menzionati solo pochi capitoli prima di questa scena, e forse già da lì Oda aveva ideato il personaggio di King sotto ogni sua sfaccettatura. Probabilmente l’autore ha studiato anche qualche altro modo incredibile in cui in futuro la storia si andrà a connettere la rivelazione dei lunariani; non ci resta che attendere quel momento.
