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Gli isekai sono per frustrati e insoddisfatti della vita, ed è per questo che vanno forte: l’analisi di una testata francese

Gli anime isekai sono un genere super popolare, che in questi anni non ha fatto altro che raccogliere ulteriori spettatori affermandosi come una delle tipologie di storie più seguite. In realtà, che si tratti di opere animate o cartacee quali manga o light novel, poco importa: gli spettatori sembrano amare le storie in cui il protagonista (o i protagonisti) finisce in mondi alternativi rispetto a quello a cui apparteneva.

Spesso i personaggi degli isekai vengono trasportati in videogiochi, o scenari decisamente diversi dalla loro realtà originaria (spesso venendo colpiti da dei camioncini). Qui conducono una vita decisamente differente e il più delle volte finiscono con ottenere ciò che non hanno mai potuto avere nella realtà. Sebbene sia un genere piuttosto popolare, è stato raggiunto molto spesso anche da numerose critiche. Di recente, un autore giapponese lo ha demolito per la scarsa originalità che stanno dimostrando le storie di questo genere in questi anni.

L’agenzia France Presse, però, ha voluto fare molto di più, concentrandosi sul fatto che uno degli aspetti che più colpiscono del genere sia proprio l’opportunità del protagonista di rifarsi una vita. Per questo, l’agenzia ha deciso di condurre una vera e propria analisi psicologica, che ha portato a trarre una conclusione ben precisa: il genere attira le persone che hanno frustrazioni represse e si sentono insoddisfatte della loro vita.

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Cosa dice lo studio

Secondo l’analisi, le persone che faticano a sentirsi a loro agio con la vita che conducono quotidianamente sono quelle che più facilmente tendono a intrattenersi con questo genere di opere, questo perché immaginano di esserne i protagonisti e di poter ricominciare da capo la loro vita. Insomma, sarebbe una forma di evasione dalla realtà.

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La grande offerta di opere isekai, inoltre, cattura ancora di più l’interesse dello spettatore. Secondo Satoshi Arima, editore di Kadokawa Publishing, la maggior parte del loro pubblico è costituita dai cosiddetti “salaryman” tra i 30 e i 40 anni, i tipici impiegati giapponesi. Queste persone preferiscono immaginare di cambiare vita, piuttosto che sfidare realmente le convenzioni della vita lavorativa giapponese. Una cosa simile sta accadendo anche alle donne, che ultimamente hanno modo di identificarsi con le protagoniste delle varie serie isekai di questi anni.

Ed è così che serie ora molto famose come Mushoku Tensei: Isekai Ittara Honki Dasu, That Time I Got Reincarnated As A Slime e molte altre ancora (si stimano più di 4000 opere) acquisiscono grande popolarità. Diventano anche un modo per scaricare lo stress di una vita frenetica e incerta. Infatti, una tipologia di storie isekai sempre più preminente è quella in cui i protagonisti non affrontano più dei grossi pericoli, ma si concedono a una vita lenta e tranquilla.

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Camilla Flocco

Camilla Flocco

Dragon Ball, One Piece e tutto ciò che ama il web.

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