All’inizio nel suo manga Eiichiro Oda ha mostrato senza troppe difficoltà alcune importanti morti all’interno di One Piece. Molte sono servite a creare uno sviluppo nei suoi personaggi, specialmente per quanto riguarda quelle più cruente, ma questo non significa che esse fossero state inserite “alla leggera” dall’autore.
Oda stesso ha espresso più volte come per lui non fosse facile mostrare la morte di un personaggio, preferendo possibilmente evitare totalmente la cosa. Anche per questo motivo negli ultimi anni si è attirato a sé le ire di numerosi fan, specialmente dopo la vicenda di Kinemon e di altri personaggi nell’arco di Wano.
Questa situazione continua inoltre anche nell’arco di Egghead: Oda ci ha mostrato come Saul, il gigante che salvò Robin ad Ohara, in realtà sia sopravvissuto all’attacco perpetrato dalla Marina, alterando in modo significativo (almeno secondo una buona parte dei fan) la gravità e il peso che gli eventi di Ohara hanno avuto sulla giovane archeologa.
Un mondo senza pietà
Detto ciò, sebbene alcuni personaggi si salvino “di colpo” per volontà di Oda, il mondo di One Piece rimane comunque un luogo piuttosto crudele nei confronti della sua popolazione. In questo capitolo ci è stato mostrato un chiaro esempio, con la morte di un marine per mano di quello che sembra essere un comunissimo cittadino disperato per le condizioni in cui lui e la sua famiglia si ritrovano a vivere.
Il cittadino che avrebbe ucciso T-Bone, uno dei marine più amati dai soldati e dalla popolazione, è stato un pover’uomo proveniente dal regno di Pepe, luogo che secondo le parole di Tsuru è tristemente noto per l’elevata mortalità causata dalla fame. L’uomo avrebbe così ucciso T-Bone per incassare la taglia posta sulla sua testa dalla Cross Guild, dando i soldi ricevuti alla sua famiglia.
Tuttavia, sono in molti a non voler credere che T-Bone, uno spadaccino riconosciuto anche da Zoro per quanto riguarda la sua forza, sia stato sconfitto da un uomo del genere. Ecco allora che nascono alcune ipotesi più credibili sulla verità che si cela dietro questa sua “morte”.
Una prima teoria riguarda la “finzione” della morte di T-Bone: lui è sempre sembrato un uomo “decrepito” e con un aspetto decisamente simile a quelle di un “cadavere”, e quindi potrebbe darsi che egli sia stato dato per morto erroneamente (o addirittura, lui stesso abbia finto di esserlo).
In aggiunta, lo scetticismo nei confronti dell’uomo uccisore di T-Bone e delle sue capacità reali di poterlo uccidere porta in campo una nuova ipotesi: T-Bone stesso, per poter salvare quest’individuo preso dalla disperazione e la sua famiglia, potrebbe aver scelto di sacrificare sé stesso in modo che potesse riscattare la taglia e salvarsi.
Sappiamo bene dopotutto come T-Bone sia un uomo estremamente altruista e devoto all’autosacrificio. Lui è quello dalle “100 azioni buone al giorno”, che con il suo modo di fare melodrammatico ha sempre spronato a fare il bene per i cittadini senza sé e senza ma, dando anche la vita se necessario.
Questo marine è stato un personaggio che da tempo non si è più mostrato durante la storia, e forse Oda ha deciso di farlo tornare in auge proprio per porlo davanti ad una fine che potesse onorare il suo particolare carattere, sottolineando al contempo la crudeltà del mondo in cui le persone diverse dai pirati e dai marine si trovano a dover sopravvivere.