Shirasaki Hime ha un sogno: sposare un miliardario e condurre una vita agiata. Per questo motivo, sin da piccola ha sempre sfruttato la propria bellezza per andare d’accordo con tutti, indossando una facciata e mentendo al fine di venire apprezzata e amata da chiunque le stesse incontro.
La sua vita verrà improvvisamente sconvolta dall’incontro, o meglio, dallo scontro, con Mai Koshiba. La donna, infatti, per far fronte al danno causato dallo scontro delle due chiederà alla nostra protagonista di aiutarla per un giorno sul suo luogo di lavoro, affiancata da una strana collega gyaru (una sorta di studentessa teppista) che aggiungerà che “in effetti è molto carina”. Hime subito pensa a qualcosa di losco, tuttavia una volta arrivata sul posto deve ricredersi.
Di fronte a sé trova infatti un cafè apparentemente normale dal nome Cafè Liebe in cui dovrà fare da cameriera per un giorno, e in particolare viene introdotta ad un’altra ragazza di nome Ayanokoji che lavora proprio in quel posto assieme alle due. Una volta iniziato il turno, però, Hime è costretta a scontrarsi con le “regole” del locale, che ha un setting molto particolare.
Protagonista del setting del locale è infatti l’istituto superiore Liebe, una scuola superiore cattolica fittizia per sole ragazze dai costumi ottocenteschi, collocata in una ipotetica Germania del periodo. Le ragazze che servono al locale recitano la parte di vere e proprie studentesse e interagiscono tra di loro in maniera abbastanza… Inusuale, tanto che Hime in un primo momento pensa addirittura di fingere un malore per fuggire da quel luogo che le appare assurdo ed incomprensibile.
Il setting del Café, ce lo spiega Mai nel corso del secondo volume, è basato sul romanzo Il Cuore di una Fanciulla, che esplora proprio lo stretto rapporto di amicizia (e non solo) tra le protagoniste, studentesse di una scuola in cui senpai e kohai sono legate da un rapporto di sorellanza e si scambiano una croce, proprio come al Café Liebe. Il romanzo naturalmente non esiste nella realtà, tuttavia molto probabilmente una base di partenza per il concept di Yuri is my Job! esiste eccome: si tratta di Maria Watches Over Us, anime dei primi anni 2000 mai arrivato nel nostro paese ambientato proprio in una scuola superiore cattolica in cui ragazze particolarmente legate tra loro diventano “sorelle” per nascondere i loro sentimenti d’amore l’una per l’altra.
Dopo un primo momento di incertezza, comunque, Hime è costretta a tentare di recitare la sua parte ma le cose non andranno come spera e soprattutto il suo rapporto con Ayanokoji sarà molto più complicato di quanto si aspetta.
La forza di Yuri is my Job
Raccontata così la trama di Yuri is my Job! può sembrare banale o solo una scusa per inserire del fanservice tra ragazze, ciò che nel fandom internazionale di appassionati di anime è comunemente viene indicato come “cute girls doing cute things”, tuttavia non è affatto così. Star Comics, presentandoci l’opera con un pack che comprende i primi due volumi assieme, ci aiuta immediatamente a capire la sua vera natura: si tratta di un’opera matura in cui i personaggi non sono ciò che sembrano e Hime, tra tutti, riesce a dimostralo.
La protagonista indossa costantemente una maschera, e anche se non abbiamo ancora modo di capire cosa abbia subito in passato per arrivare a credere di dovere necessariamente fingere per venire amata da tutti, mente in continuazione e sin da piccola dimostra di non farsi alcuno scrupolo a raccontare menzogne persino a chi afferma di volerle bene sinceramente. La sua maschera è talmente importante che la sola paura di venire “scoperta” (nel vero senso della parola) la manda nel panico più totale.
Hime non è l’unica presenza degna di nota: anche il resto del cast riesce immediatamente ad emergere nei pochi capitoli che compongono i primi due volumi e ad attirare l’attenzione dei lettori.
Sumika è sin da subito una apparente teppista disinteressata, ma contrariamente a ciò si mostra subito affidabile e attenta a ciò che la circonda. Yano, che inizialmente sembra tranquilla e gentile ma rivela poi il suo essere irritabile e un po’ brusca, nel corso del secondo volume riesce a mostrare realmente il suo lato fragile e a farci intuire ciò che ha formato questo suo carattere così particolare. L’unica che almeno per il momento non emerge è proprio Mai, nonostante sia colei che di fatto ha dato il via all’intera vicenda.
Non possiamo che essere immensamente grati a Star Comics non solo per aver portato un’opera apparentemente slice of life molto più seria di quanto possa sembrare dalla copertina e dal primo capitolo, ma anche per averci proposto i primi due volumi assieme, in modo da capire subito di cosa si tratta realmente e che la storia dei personaggi non sarà affatto rose e fiori come sembra dalle prime battute.
Oltre al manga, durante questa stagione primaverile potrete anche godervi la controparte animata grazie a Crunchyroll.