Ben poche persone sono a conoscenza del finale di One Piece: Eiichiro Oda ama mantenere segrete delle importanti rivelazioni riguardanti il suo manga, sebbene al contempo faccia di tutto per anticiparle velatamente con indizi, battute e curiose allusioni.
Ci sono state molte occasioni in cui lo stesso autore ha dato informazioni importanti su elementi chiave della trama senza farlo trasparire e alla fine solo diversi anni dopo, quando egli si è trovato rivelarli direttamente nel manga, i lettori e fan hanno potuto comprendere come le sue parole nascondessero qualcosa di così importante al loro interno.
La particolarità con cui Oda gestisce la sua opera è qualcosa di inimitabile, e se un giorno questo suo tratto distintivo venisse meno potremmo davvero continuare a leggere One Piece con gli stessi occhi di adesso? Un tweet di Sandman ci porta a riflettere su questa questione.
Un futuro senza Oda
“Oda: un sacco di persone sono coinvolte nell’industria di One Piece, ma non sento alcuna pressione perché non ho nessun tipo di responsabilità oltre al manga. Ecco perché non ci sarebbe un grosso impatto nemmeno se One Piece dovesse finire con il concludersi a causa della mia salute.”
Quando i fan di Berserk hanno scoperto della tragica fine di Miura, capendo dunque come la sua storica opera si sarebbe dovuta chiudere in modo “inconcluso”, in molti non riuscivano a crederci. La morte di un autore così importante, e il fatto che un manga di quello spessore non avrebbe avuto il finale che Miura ha immaginato, si sono presentati come dei macigni insopportabili.
Per quanto gli assistenti e l’amico Mori abbiano deciso di continuare l’opera tenendo conto delle parole di Miura riguardo il finale, è impossibile non notare una differenza abissale tra oggi e i tempi in cui il mangaka ancora continuava a lavorarci. Ecco perché, se Oda finisse con il non poter più disegnare One Piece, si vedrebbe la fine assoluta di quest’opera.
Oda ha sempre detto come il suo manga sia frutto della sua immensa fantasia, e lui stesso gestisce la creazione della storia e il modo in cui si sviluppa. Persino i suoi editor vengono scelti da lui e non hanno un ruolo di così grande impatto come per molti altri mangaka, servendo più che altro come aiuto per direzionare la storia e per avere un primissimo parere sui capitoli.
Nel 2017 Oda disse di non avere altre responsabilità oltre a quella di lavorare sul manga, e che per questo se la sua salute peggiorasse, in qualche modo la questione potrebbe essere comunque risolta. Tuttavia, vedendo oggi quanto sia importante il suo ruolo e la sua figura agli occhi dei fan, speriamo che la sua mentalità sia cambiata almeno un po’, e che si stia prendendo cura di sé.