Innumerevoli volte nel corso di One Piece abbiamo dovuto fare i conti con alcune misteriose silhouette o enigmatici personaggi che alla fine della fiera sono stati svelati solo molto più avanti nel tempo da Eiichiro Oda.
Tra gli esempi più noti abbiamo senza dubbio la sagoma di Toro Verde, con un aspetto svelato solo durante le fasi finali di Wano, per non parlare poi di Vegapunk rivelato solo adesso e anche Rocks D. Xebec, il quale rimane tutt’ora uno dei personaggi più misteriosi in tutta l’opera insieme ad Im-Sama, ormai individuo iconico per la sua forma che lo/la contraddistingue.
In tutto questo però c’è un motivo preciso che porta l’autore nipponico più famoso in tutta l’industria a creare “anticipazioni” di questo tipo per i suoi personaggi; la ragione fu spiegata da lui stesso nel corso di una vecchia intervista del 2009, riesumata di recente da un noto utente Twitter “esperto” di One Piece, Sandman.
La verità dietro i suoi misteriosi personaggi-ombre
La narrazione in One Piece appare come uno dei punti più forti dell’intera opera, sia per quanto riguarda la storia che per ciò che concerne i personaggi principali e secondari. Spesso Oda riesce a creare dal nulla delle vicende che diventano poi qualcosa di fortemente importante per la trama, e lo stesso avviene anche attraverso alcuni personaggi.
In particolare, se un personaggio viene introdotto con una sorta di “sagoma”, possiamo aspettarci nel futuro una rilevanza non indifferente nel corso della storia. Il motivo dietro ciò è presto detto: secondo l’intervista riportata da Sandman Oda dice che in One Piece vuole creare i modelli dei personaggi, non la storia, e realizzare una sagoma di un personaggio mai visto prima è la cosa che lo rende più felice in assoluto.
“Ciò che voglio fare di più in One Piece sono i modelli dei personaggi, non la storia. Quando creo la sagoma di un personaggio che nessuno ha mai visto, mi sento estasiato. Dopo averla creata, ho voglia di usarla al più presto. Creo dei capitoli solo per questo motivo, e così la storia si allunga.”
Nel manga di One Piece possiamo inoltre osservare come le sagome e le forme finali dei personaggi finiscano poi con l’evolversi anche in modo radicale: un esempio lampante sarebbero sicuramente gli Yonko, specialmente se si pensa all’aspetto che hanno Big Mom e Kaido, decisamente diverso da quello che si poteva ritrovare nelle loro silhouette.
Im-sama, o almeno quella che è la sua effettiva sagoma, è apparsa in realtà relativamente “di recente”, all’incirca 170 capitoli fa. Considerando come le tempistiche di Oda tendano spesso a dilatarsi proprio perché l’autore finisce con il dilungare un po’ troppo alcune parti della storia, e basandoci sul suo desiderio di “mostrare presto i personaggi”, può darsi che allora la rivelazione di questa silhouette sia in realtà in dirittura d’arrivo.