La stagione invernale 2023 non sarà stata una stagione fenomenale come quella autunnale del 2022, ma ha portato con sé alcune piccole perle. Tra queste c’è sicuramente The Magical Revolution of the Reincarnated Princess and the Genius Young Lady (Tensei Oujo to Tensai Reijo no MahouKakumei), adattamento dell’omonima serie di light novel scritta da Piero Karasu.
La storia è ambientata a Palettia, un regno dove la magia è governata dagli spiriti ed è utilizzabile solo dalla nobiltà. Anisphia Wynn Palettia è la principessa primogenita della famiglia reale del Regno di Palettia, ma non è come tutti si aspettano. La ragazza va in giro ad affrontare mostri come se fosse un’avventuriera, non nasconde la sua sessualità e si prodiga nella ricerca della magicologia, che permetterebbe a qualsiasi persona di utilizzare la magia. La ragazza adora moltissimo quest’ultima, ma non riesce ad utilizzarla. La ricerca è fomentata anche da alcuni ricordi di una sua vita precedente, che ha vissuto in un mondo dove la magia non era altro che una fantasia.
Durante uno dei suoi esperimenti su una scopa volante, Anis si ritrova per sbaglio ad assistere alla scena in cui suo fratello Algard rompe pubblicamente il fidanzamento con Euphylla “Euphie” Magenta, la figlia del duca Magenta e una ragazza famosa per il suo talento nella magia e nella politica. Anis decide quindi di “portarsi via” Euphie, offrendole di vivere con lei e di studiare la magia assieme per ristabilire il suo buon nome.
Anis e Euphie
I personaggi sono probabilmente una delle componenti più forti dell’opera, e che hanno anche un’evoluzione costante e a mio avviso anche naturale e convincente. All’inizio della serie vediamo una Euphie completamente persa e triste per aver perso quello che era il suo posto nel mondo, visto che vedeva nel diventare la futura regina il suo compito, anche se non provava niente per Algard. Questo la mette da subito in contrapposizione con Anis, che poi diventerà di fatto la sua salvatrice e che possiede una personalità positiva e all’apparenza libera, ma che in realtà nasconde bene le sue ferite.
Il rapporto cresce man mano che si sviluppano gli archi caratteriali delle due protagoniste, e da questo punto di vista Euphie è quella che l’ha dimostrato più volte, visto che ci sono diverse situazioni che l’hanno portata a riflettere sul suo nuovo ruolo e sui sentimenti per la principessa. Una scelta che ho apprezzato è stata quella di utilizzare il cielo non solo come simbolo generale della libertà, ma anche come immagine delle due protagoniste.
A fine serie la relazione giunge poi ad un punto che ribalta completamente i ruoli che avevamo visto fino a qualche episodio prima, generando un parallelismo con l’inizio che tiene incollati allo schermo e che rende anche il finale molto appagante.
Storia e altri personaggi
Dal lato della storia ci sono davvero pochi punti che risultano un pochino deboli, e alcuni di questi riguardano la situazione politica del regno. Di essa ci vengono date le informazioni base, e ci viene fatto capire che la situazione è tutt’altro che rosea con la nobiltà, composta da persone che sono feccia (cosa che abbiamo pure modo di vedere con i nostri occhi), ma non va troppo a fondo. Neanche gli spiriti vengono spiegati troppo nel dettaglio, anche se a essere sincero la cosa non mi è pesata troppo durante la visione.
Di avvenimenti invece che mi hanno fatto storcere il naso sono più che altro alla fine del quinto episodio, dove un certo personaggio sembra lanciare una maledizione “perché sì”.
L’elemento isekai è utilizzato in maniera intelligente. A differenza di protagonisti di isekai come Rudeus di Mushoku Tensei o Limur di Slime, Anis non è un personaggio che ricorda esattamente tutto della sua vita precedente, ma solo alcuni frammenti. Questi suoi ricordi le fanno capire di aver vissuto un’altra vita, e la portano anche a riflessioni che non mi sarei mai aspettato riguardo la sua natura di persona reincarnata.
Ho inoltre trovato il finale molto soddisfacente, anche se di fatto non chiude completamente la storia e non mostra per interezza la “rivoluzione magica” del titolo. Nonostante questo, l’ho percepito come un’ottima chiusura della storia, e mi riterrei ugualmente soddisfatto anche se in futuro non dovesse esserci un sequel.
Dei personaggi secondari spiccano sicuramente Algard e Tilty. Il primo è il principale antagonista della serie, e dimostra di avere delle ragioni per fare quello che fa comprensibili e condivisibili dallo spettatore (anche se poi ti fa mettere completamente in disaccordo con le sue azioni). Tilty invece è un personaggio particolare, “un’amante delle maledizioni” che spesso risulta essere la spinta principale per Euphie di crescere e porsi delle domande.
In generale farei anche un piccolo plauso anche agli altri membri del cast: quasi tutti mi sono comunque piaciuti quasi tutti e li ho trovati anche molto ben caratterizzati.
Visivamente la serie si mantiene costantemente buona, con quasi nessun calo percettibile. Anche i combattimenti risultano ben coreografati e messi in scena, e con alcuni cut veramente ottimi (nel finale c’è pure un cut realizzato dal regista della serie, Shingo Tamaki!). Uno degli elementi che ho amato della serie è anche la scelta dell’ending, nella quale sono state fatte delle scelte interessanti. Essa infatti non rimane uguale per tutti gli episodi ma anzi cambia in base al progredire della storia. Nei primi episodi abbiamo ad esempio degli sfondi e dei colori più chiari, che verso la fine si fanno più scuri, colore che simboleggia ciò che le protagoniste stanno passando.
In conclusione The Magical Revolution of the Reincarnated Princess and the Genius Young Lady è un’ottima serie isekai e yuri, che potrebbe lasciare soddisfatti i fan del genere. La serie è terminata ieri ed è disponibile in lingua originale sottotitolata su Crunchyroll. Noi, peraltro, ve l’avevamo consigliata già all’inizio della stagione.
