Con il tempo e la diffusione della tecnologia, districarsi tra le varie particolarità che si potrebbero ritrovare in Giappone, specialmente per quanto riguarda alcuni elementi che vengono utilizzati dagli abitanti nella loro vita di tutti i giorni, è diventato man mano sempre più semplice.
Online si possono trovare spesso numerosi consigli su come approcciarsi con il prossimo nonostante il divario linguistico, come piccole parole semplici, frasi da imparare a memoria, o semplicemente basandosi sul linguaggio del corpo per cercare di convenire qualcosa, sperando per il meglio.
Sembra però che questo modo di confrontarsi con gli altri non venga ricevuto molto bene da tutti i giapponesi: un messaggio rivolto agli stranieri e inserito all’interno di un combini, ovvero uno dei tantissimi negozi di alimentari e beni vari posti nelle città del Giappone, ha causato diverse discussioni online per via del suo contenuto.
Il problema di non parlare il giapponese
Si dice spesso che anche senza giapponese o inglese, in Giappone bene o male sono tutti disponibilissimi ad aiutare le persone in difficoltà, ed effettivamente ciò è piuttosto vero. Tuttavia, la testimonianza di un utente nipponico su Twitter ci dimostra che a volte ci sono delle eccezioni che forse non vengono nemmeno notate dagli stranieri non in grado di leggere i caratteri del Sol Levante.
Mentre si trovava a visitare un combini di Lawson ad Osaka, l’utente ha visto un foglio attaccato su una vetrina dei cibi cotti al vapore posta accanto alla cassa. In questo foglio era stato scritto (in giapponese) un “invito” alla clientela straniera, che in realtà suona più che altro come un ordine alquanto brusco:
“Per i clienti stranieri, “kore” è vietato. Dite: “Nikuman per favore”.
Da qui possiamo comprendere che lo staff del combini sembra non essere molto lieto di ritrovarsi degli stranieri che si limitano a dire “kore” per indicare ciò che desiderano acquistare (kore in giapponese vuol dire letteralmente “questo”). Ma ci sono diversi elementi all’interno di questa foto che alimentano delle perplessità online, come il fatto che sia stato scritto in una lingua che probabilmente gli stranieri che dicono “kore” neanche sono in grado di comprendere.
“Non penso che la parola “straniero” debba essere usata in questo caso.”
“Se è un messaggio per gli stranieri, non dovrebbe essere in inglese?”
“Quindi i giapponesi possono dire ‘kore’?”
“Beh, non dovrebbero dare ai nikuman dei nomi così lunghi come “nikuman gusto pizza con formaggio filante e pomodoro”.
“Dovrebbero mettere dei numeri ai nikuman (visto che sono così tanti)”.
“Lo staff non riesce a vedere cos’è che le persone stanno indicando dall’altra parte della cassa”.
Tutti commenti rilevanti, ma ricordiamo come “nikuman” in realtà è una parola che può indicare qualunque tipologia di nikuman, quindi anche andando a pronunciare la frase indicata nel foglio, il problema rimarrebbe ugualmente. Inoltre, anche i giapponesi probabilmente usano questo metodo di “punta e ordina” per indicare cosa vogliono acquistare.
In ogni caso, alla fine il cartello è stato rimosso dopo che le persone che l’hanno visto online hanno deciso fare delle lamentele ai piani alti di Lawson; a quanto pare, lo staff l’aveva messo dopo che diversi clienti hanno ricevuto l’ordine sbagliato, ma in ogni caso la compagnia si è scusata per il modo in cui era stato parafrasato.