Il mondo videoludico in queste settimane è stato scosso da diversi titoli “controversi”, prima con Hogwarts Legacy e poi con Atomic Heart. Quest’ultimo titolo in particolare è stato al centro di una polemica piuttosto evidente, nata perlopiù per le origini dietro il videogioco.
Sono nate delle polemiche riguardanti alcuni dettagli e studi che mostravano come il gioco fosse stato realizzato grazie ai finanziamenti d’imprese russe, o direttamente dal governo russo, e inoltre anche lo stesso presidente dell’Ucraina Zelensky ha chiesto a Sony e Microsoft di boicottare il gioco e di non farlo uscire sulle loro piattaforme.
Da allora, lo studio videoludico Mundfish ha voluto scusarsi per la confusione causata, negando ogni rapporto con il Cremlino, ma ciononostante ci sono stati ulteriori elementi capaci d’infiammare anche un’altra polemica, stavolta indicante del razzismo inserito all’interno del videogioco.
Atomic Heart e il cartone problematico
Nelle stanze del gioco che fungono da punto di salvataggio è possibile visionare un episodio di un vecchio cartone animato sovietico denominato “Nu Pogodi!”. Si trattava di uno show per bambini andato in onda nel 1961, quel periodo in cui i cartoni animati mostravano contenuti abbastanza diversi da quelli che possiamo vedere oggi.
Ciò che si può visionare all’interno di questa puntata, però, ha portato numerose critiche verso gli sviluppatori di Atomic Heart. Nel cartone infatti è possibile vedere in un piccolo segmento due animali antropomorfi che s’inseguono all’interno di un museo; durante quest’inseguimento viene mostrata una statua ritraente la caricatura di un comune uomo africano disegnato in stile tribale, con tanto di pelle nera come l’inchiostro e delle labbra e denti esageratamente grandi, mentre si apprestava a tirare una freccia.
Questa parte del cartone ha attirato parecchia attenzione, costringendo alla fine il team di Mundfish a decidere di editare l’episodio in modo da non ferire la sensibilità delle persone, aggiungendo anche le loro scuse per come molti possano essersi sentiti insultati dal cartone o dalla musica.
Come abbiamo detto, questa non è la prima controversia “videoludica” che abbiamo avuto nel corso del mese di febbraio: immaginiamo non vi siate persi le numerose vicende riguardanti Hogwarts Legacy, e i casi di bullismo che hanno coinvolto numerosi utenti.