Dopo il devastante colpo all’industria delle GPU in questi ultimi anni, con una crisi dovuta a diversi fattori tutti giunti nello stesso momento come la carenza delle risorse, la chiusura delle fabbriche per gli effetti del COVID e una domanda sempre più alta (anche a causa del mining), solo negli scorsi mesi sembra essere migliorata.
Potendo adesso trovare GPU a prezzi più o meno abbordabili, e con il campo delle criptovalute sull’orlo di una nuova crisi, finalmente il panorama delle schede grafiche sembra star tornando a com’era un tempo. Nel frattempo, però, i miner che hanno speso migliaia e migliaia di soldi per mettere le mani sulle GPU stanno trovando dei nuovi metodi per sbarazzarsi di questi prodotti oramai consumati e diventati pressoché inutilizzabili.
Attraverso un’indagine condotta dallo YouTuber Iskandar Souza scopriamo infatti come i venditori di schede grafiche sulle piattaforme di vendita al dettaglio abbiano ideato un metodo piuttosto truffaldino per disporre delle GPU che vanno a vendere online.
Ridipingere le GPU per guadagnare facilmente
La rivendita di GPU dopo averle utilizzate per minare criptovalute è una prassi piuttosto nota oramai. E poiché gli utenti online adesso ne sono diventati quasi totalmente consapevoli, i miner stanno ideando nuove possibilità per ingannare i potenziali acquirenti che tengono d’occhio questi aspetti.
Lo YouTuber Paulo condivide una sua esperienza diretta al pubblico online, spiegando in che modo è possibile individuare se una scheda video viene venduta usata. Elementi piuttosto noti riguardano l’assenza di adesivi e le viti che sembrano essere state toccate da dei cacciaviti; oltre a ciò, però, ci sono schede video che sembrano essere immacolate, ma che in realtà potrebbero solo essere state fatte apparire in tale modo.
L’aspetto che dobbiamo notare maggiormente è la tinta gialla della GPU: adesso, per ingannare i clienti i venditori hanno iniziato a dipingere i chip di memoria, facendoli sembrare così più nuovi di quanto in realtà sarebbero. La tinta gialla può originare da una nuova saldatura di componenti su schede più recenti effettuata dai minatori, o dal calore eccessivo dato da un utilizzo prolungato. Se presente, questa dimostra che la GPU in questione non è affatto nuova.
Un’altra indagine, simile a quella condotta dallo YouTuber, ha mostrato come delle GPU vendute avevano un colore epossidico diverso rispetto alle GPU nuove vendute da altri fornitori.
Sebbene non dovremmo saltare a conclusioni affrettate quando vediamo una tinta gialla sui componenti di una scheda grafica (la risaldatura della GPU è una pratica comune tra i partner di schede nel tentativo di salvare il componente più costoso), bisogna ricordare che in realtà già il solo fatto di comprare questi componenti per PC su piattaforme di rivendita (specie se cinesi) non è quasi mai una buona idea.