Harry Potter, la famosa saga letteraria nata dalla penna di J.K. Rowling, sta vivendo un nuovo periodo di proteste a causa delle posizioni dell’autrice, ritenute transfobiche da parte della comunità liberal.
Tra le varie crociate perpetrate ai danni della scrittrice inglese, tra cui anche quella contro il videogioco Hogwarts Legacy, emblematica è quella portata avanti da Laur Flom: sostituire le copertine dei libri di Harry Potter con altre di sua invenzione, eliminando ogni riferimento all’autrice.
Nuove copertine per Harry Potter, ma senza J.K. Rowling
Protagonista di questa singolare protesta è Laur Flom, un bartender canadese di 23 anni che si autodefinisce “book artist”. Egli ha deciso di eliminare ogni riferimento a J.K. Rowling da Harry Potter a causa delle istanze, da lui ritenute transfobiche, dell’autrice.
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L’attivista, che si identifica come trans e non binario, ha iniziato a sostituire le copertine dei libri del maghetto più famoso del mondo con altre di sua produzione circa un anno fa, postando il suo lavoro su TikTok con lo pseudonimo di @sensitivequeer. In un anno di attività, Flom ha rilegato 30 libri (in pratica 4 set completi della saga).
A detta dello stesso Flom, il lavoro da fare su ogni libro gli porta via 12 ore, speso per rilegare la nuova copertina e per eliminare dall’opera ogni rimando alla Rowling, asportando dall’opera originale ogni pagina che la menziona. Mediamente il book artist impiega 2 mesi per realizzare un intero set di libri.
Ogni copia di Harry Potter priva di riferimenti alla Rowling viene venduta da Flom sul suo sito a 230 dollari, l’intera saga costa invece 1.600 dollari.
“Molte persone queer e trans” racconta il book artist ai microfoni del Washington Post “mi hanno raccontato dei propri conflitti interiori quando si approcciano a Harry Potter e si sono interessate a ciò che sto facendo”. L’attivista ha anche aggiunto di pensare che alcune “persone siano felici di avere una strada alternativa a supportare J.K. Rowling” (sebbene comunque i libri vengano regolarmente acquistati e quindi pagate le royalty all’autrice).
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