I videogiochi, per la Commissione Europea, sono diventati un argomento da prendere seriamente: nella giornata di oggi, al tavolo del Parlamento Europeo si è discusso di alcune questioni inerenti ai videogames e, nello specifico, su come procedere per tutelare meglio i consumatori (specialmente i più giovani).
È stata dunque messa al voto una relazione messa insieme dall’eurodeputata Adriana Maldonado Lopez, che ha formulato una dozzina di raccomandazioni atte soprattutto a richiedere agli sviluppatori informazioni chiare sui contenuti dei videogiochi, e anche qualcos’altro di piuttosto importante: viene cioè chiesto che si implementino sistemi che aiutino i genitori a capire quanto tempo e denaro i figli spendano con i videogiochi.
Andiamo ben oltre le norme PEGI già conosciute, che classificano i contenuti dei videogiochi in modo molto semplice e sono un requisito legale in alcuni mercati. Si sta parlando, infatti, di tutele rafforzate verso i consumatori, e in particolare verso i minori.
Le questioni messe al voto, e un’iniziativa particolare
Tra le questioni messe al voto, si è parlato anche delle famigerate loot-box e degli acquisti in-game: la volontà è di analizzare l’impatto di questi elementi, intervenendo dove necessario. Viene chiesto agli sviluppatori di videogiochi, inoltre, di “evitare di progettare giochi che alimentino la dipendenza”.
Si parla poi di protezione della privacy e della trasparenza in merito agli abbonamenti e alla loro facilità sia nell’iscriversi che nell’annullarlo. In mezzo a tutti questi “paletti” per gli sviluppatori, il Parlamento Europeo vuole però mostrare di essere ben disposto alla crescita del settore video ludico.
Infatti, è stata comunicata la volontà di creare una strategia che dia slancio all’industria video ludica europea. Un esempio fra tutti potrebbe essere la creazione di “un premio annuale europeo per i videogiochi”, ovvero un “european game award“. Cosa ne pensate, sarebbe utile per dare maggiore sostegno all’industria video ludica europea?
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