Tra i presentatori di Striscia la Notizia, il popolare programma televisivo che mescola il reportage di notizie a momenti di satira e intermezzi comici, Vittorio Brumotti è sempre stato uno dei più noti. Questo personaggio televisivo noto soprattutto per la sua passione del bike trial, che trasmette anche attraverso i suoi servizi, adesso torna sotto i riflettori per via di un’accusa mossa ingiustamente nei confronti di un esercizio commmerciale.
Vittorio Brumotti è stato già protagonista di diverse situazioni spiacevoli e polemiche, spesso diventando anche vittima di pestaggi o trovandosi ricoverato in ospedale dopo aver dovuto fare i conti con alcune persone particolarmente suscettibili e per nulla amanti della videocamera.
Stavolta, però, sembra che il conduttore televisivo sia stato causa del suo stesso male. Egli infatti, secondo “Il Giorno”, dovrà presentarsi presto di fronte ad un giudice, rispondendo alle accuse di diffamazione mosse da un negozio a Milano.
Le cause che hanno portato al processo Vittorio Brumotti
La vicenda in questione ha avuto luogo ad aprile del 2020, durante un reportage relativo allo spaccio di droga nei pressi della Stazione Centrale di Milano. Nonostante il lockdown, sembrava che il traffico di stupefacenti continuava a svolgersi senza troppi problemi, e secondo il giornalista il punto centrale in mezzo a tutta quest’attività era localizzato in un negozio di cannabis light.
Nel servizio realizzato era possibile vedere in modo chiaro l’insegna, e venivano anche effettuate delle dichiarazioni piuttosto forti e di condanna contro l’esercizio in questione, sostenendo come fosse una sorta di “campo base” dello spaccio, con clienti che “andavano a fare il pieno did carico all’interno”. Questa denuncia del giornalista ha poi portato la polizia milanese ad effettuare delle perquisizioni a sorpresa, ma non trovarono nulla di legato a questo genere di “prodotti”.
La proprietaria ha poi sporto querela per diffamazione, sostenendo come ci fosse stato un grave danno di natura patrimoniale, extrapatrimoniale e d’immagine al negozio, oltre che ad averlo posto ad una gogna mediatica sui social. Dopo tre anni, le accuse sono state accolte: Brumotti e i dirigienti Mediaset rischiano quindi di finire a processo.