Gianluca Iacono è spesso riconosciuto come l’iconica voce di Vegeta che tutti i fan di Dragon Ball ricordano a menadito. Il doppiatore e il suo personaggio hanno regalato momenti emozionanti a intere generazioni, affascinate dall’orgoglioso Saiyan e principale rivale di Goku che Gianluca è riuscito a trasporre perfettamente sullo schermo. Così bene che Vegeta è ormai legato indissolubilmente al suo nome.
È proprio questo il dilemma che il noto doppiatore vuole condividere con il pubblico nel suo nuovo spettacolo teatrale “Vegeta è morto, l’ho ucciso io”, che andrà in scena quest’anno a cominciare dal Teatro Martinitti di Milano il 10 gennaio (con ospite Giorgio Vanni) e l’11 gennaio (con ospite Shade), per poi spostarsi al Teatro dei Servi di Roma dal 2 al 5 febbraio e concludendosi all’Auditorium Comunale di Biareggio (MI) il 18 febbraio. Ulteriori tappe in altre regioni sono in fase di programmazione.
Iacono ripercorrerà le tappe che ha vissuto durante la sua carriera insieme a Vegeta. Protagonista dello spettacolo è la vita di un doppiatore stanco di essere definito solo per i personaggi interpretati. In particolare, Iacono si rende conto che l’unico modo per liberarsi dal peso del ruolo che è divenuto così strettamente legato alla sua voce, è compiere un gesto estremo facendo ciò che nessuno è mai riuscito a fare: deve uccidere Vegeta.
Il fardello di essere il Principe dei Saiyan
Come racconta Iacono nel libro “It’s Over 9000: visioni del mondo in collisione” di Derek Padula, egli ha ricevuto il ruolo di Vegeta in modo del tutto fortuito. Nonostante ciò, quanto compiuto nella serie di Dragon Ball Z verrà ricordato per sempre dai fan che considerano tutt’ora quella di Vegeta come la sua migliore interpretazione. Anche se Iacono dice di essere davvero molto grato di avere l’opportunità di rappresentare il Principe di Saiyan, nel libro ammette che il Saiyan ha decisamente preso il sopravvento sulla sua carriera durante il lavoro su Dragon Ball Z.
Tra gli ulteriori lavori di Gianluca Iacono figurano non solo la presenza in numerosi videogiochi e campagne pubblicitarie nazionali, ma egli è stato anche la voce di Akainu e Mihawk in alcuni film di One Piece, Gordon Ramsay in Hell’s Kitchen e Marshall Eriksenn in How I Met Your Mother.
Il torinese classe 1970, ormai da più di 30anni ha fatto del doppiaggio la sua professione senza limitarsi al lavoro in televisione ma spaziando anche dal cinema, il teatro in prosa e il cabaret. Adesso, è pronto a svelarci le difficoltà e i fardelli del suo grande lavoro.
Fonte: Comunicato Stampa