ChatGPT è una chatbot diventata virale nell’ultimo mese a cui un utente può rivolgere qualsiasi domanda. Allora cosa c’è di diverso dalle altre chatbot e intelligenze artificiali come Alexa o Google Home? ChatGPT è molto più simile a noi rispetto a ogni altro dispositivo elettronico; è infatti in grado di rispondere a delle domande formulate in modo naturale come se ci trovassimo a parlare con un amico in carne e ossa. Il problema di essere così somigliante a una persona è che ChatGPT ha ereditato anche i nostri difetti, dimostrandosi un raccoglitore di pregiudizi e stereotipi.
ChatGPT: vediamo qualche esempio e come funziona
ChatGPT è stato lanciato dalla startup OpenAI lo scorso 30 novembre e in poco tempo è diventato il beniamino di Internet: in molti si sono divertiti a porre qualsiasi domanda al bot e i risultati sono ottimi. C’è chi prevede che presto questo servizio sostituirà i motori di ricerca classici e addirittura riuscirà ad aiutare gli studenti con i compiti a casa in modo quasi perfetto. Non sappiamo quanto sia benevolo per le giovani menti in sviluppo, ma si tratta sicuramente di un grande passo avanti nel mondo dell’Intelligenza Artificiale.
Per utilizzarlo basta andare sul nostro motore di ricerca e scrivere “ChatGPT” ed effettuare il login con un account o crearne uno apposito. A questo punto, scriviamo la nostra richiesta al bot e in qualche secondo avremo la risposta, che sia una semplice domanda del tipo “Quanti esseri umani ci sono sul pianeta Terra?” o un nostro dilemma amoroso “Come faccio a dichiararmi al mio migliore amico?”. Le risposte non sono per niente scarne e anzi, a volte sono molto più soddisfacenti rispetto a una conversazione con qualcun altro nella vita reale. Ma parlare tanto non significa necessariamente avere cose interessanti da dire e vedremo tra poco perché.
LEGGI ANCHE: ChatGPT e i consigli “sessisti” sui regali di Natale: alle donne padelle e vestiti, agli uomini attrezzi e birra
Com’è possibile ricevere delle risposte così articolate da un bot?
ChatGpt è stato “addestrato” con testi tratti da libri, articoli e siti web che sono stati poi strutturati con un processo detto “apprendimento supervisionato”. Dal bot possiamo ricevere messaggi in codice, canzoni inventate al momento, poesie o la trama di un film. È anche in grado di memorizzare quello che viene scritto dagli utenti precedenti e apportare modifiche accurate, se richiesto, alle successive richieste.
Guy Parsons, un esperto di marketing e appassionato d’Intelligenza Artificiale, ha chiesto alla chat d’inventare la storia di un film horror ambientato su una piattaforma petrolifera. Il risultato è sorprendente: il titolo dello pseudo film è “Oil and Darkness” e ha tutti gli elementi di un film di successo come la suspense, personaggi ricchi di dettagli e un segreto oscuro che incombe sui protagonisti.
I testi scritti dal bot sono sorprendenti ma anche molto superficiali
Secondo quanto possiamo leggere su “The Verge”, una rete statunitense che raccoglie notizie, guide, recensioni di prodotti e chi più ne ha più ne metta, la maggior parte delle volte ChatGpt scrive “cazzate scorrevoli”. A un primo impatto quello che ci offre questa AI ci lascia a bocca aperta, ma se osserviamo con un occhio più critico le frasi scritte sono piene di errori banali come la confusione tra eventi e persone, luoghi comuni che fanno trapelare i peggiori stereotipi della nostra società. Allora come possiamo spiegarci lo stupore di fronte alla trama di Oil and Darkness? Semplicemente una scarsa fantasia che colpisce il mondo cinematografico ultimamente.
La superficialità di questo sistema non ci prende alla sprovvista. Si tratta pur sempre di un bot e anche se è stato addestrato attraverso dei testi tratti dal mondo reale, non vuol dire che quelle parole siano sempre ricche di contenuto rilevante. Spesso ci imbattiamo in libri pubblicati da poco che non ci regalano alcuna emozione bella o brutta oppure in film che ci sembrano tutti uguali. La chat non ha fatto altro che imitare il processo standard con cui vengono prodotti blockbuster hollywoodiani, ovvero film che fanno tanti incassi senza avere per forza una trama avvincente.
Gli effetti negativi di ChatGPT
Tra gli errori logici e la superficialità, la nuova chatbot non si fa mancare niente. Gli effetti negativi sono innumerevoli: pare che da alcune conversazioni trapeli sessismo, promozione della tortura. Purtroppo l’azione di svolgere i compiti al posto degli studenti è la cosa più innocua. Tutto ciò che avviene sul web vi rimane e tutti i dati prodotti dall’AI saranno presenti anche nelle future chatbot. Ma a discapito delle conseguenze “collaterali” che un sistema del genere può provocare, c’è chi crede ancora nel bene che può offrire.
Secondo Bindu Reddy, l’amministratrice delegata di Abacus.AI – che si occupa di fornire strumenti per i programmatori che utilizzano l’Intelligenza Artificiale – ChatGpt potrebbe diventare fondamentale nella vita delle persone. Reddy afferma:
Potenzialmente potrebbe essere un ottimo terapeuta
Visto il successo che sta avendo adesso, ChatGpt potrebbe arrivare a sostituire tutti i più famosi motori di ricerca. Ma la strada è lunga e le cose da perfezionare sono ancora troppe per cantare vittoria.