Nata come novel, giunta poi introdotta anche sotto forma di manga e anime, Otherside Picnic è un’opera perlopiù caratterizzata dal genere fantascientifico che mescola al suo interno il paranormale, l’ignoto del subconscio umano e la vita moderna di due giovani adulte, entrambe con i propri crucci e con un passato costituito da una vita famigliare non semplice da descrivere.
Inoltre, sempre in questa novel possiamo osservare la presenza di uno degli elementi più popolari degli ultimi tempi, l’isekai, mostrato però in una chiave ben diversa da quella che storie come Sword Art Online o Re:Zero ci hanno abituato.
Prendendo a piene mani dal racconto dei fratelli russi Arkadij e Boris Strugackij, Roadside Picnic, il quale ha inoltre ispirato anche il notissimo videogioco Stalker (anch’esso un altro elemento che ha influenzato questa novel) lo scrittore Iori Miyazawa ha dato così vita ad un mondo normalissimo, che tuttavia finisce con il mutare in qualcosa di molto più inquietante e inaspettato dopo l’interazione con “l’Altra Parte”.
La storia di Otherside Picnic
La storia di Otherside Picnic ci presenta la protagonista Sorawo Kamikoshi, una studentessa universitaria dall’indole molto riservata e a tratti pragmatica, alla ricerca di un posto in cui poter vivere senza essere intaccata dalle regole non scritte della società, dove l’interazione con il prossimo appare come un fattore necessario e inevitabile.
Sorawo cercava solo un luogo tutto per lei, e sembrava anche essere riuscita a trovarlo: tuttavia, non è passato poi molto tempo prima che si accorgesse di come forse, in quel luogo, la solitudine sarebbe stata in realtà ciò che l’avrebbe portata ad una disastrosa fine.
Lei e Toriko, giovane donna dai tratti occidentali e dai bellissimi capelli dorati, s’incontrano per puro caso in quella che Sorawo definisce “l’altra parte” (Urasekai, o Otherside): si tratta di un mondo unico e misterioso, accessibile dal mondo reale solo dopo aver compiuto delle azioni precise, o individuando dei “portali” nascosti che siano capaci di garantire l’accesso. Quello che però appare inizialmente come un semplice luogo abbandonato con immense distese d’erba, fitta boschiglia, scheletri di palazzi e segni di passaggio dell’umanità, nasconde al suo interno qualcosa di molto più complicato e soprattutto terrificante.
Infatti, nonostante esso appaia disabitato, ci sono delle entità che abitano questo mondo: esse sembrano essere identiche in ogni dettaglio a quelle che si possono vedere trascritte nelle creepypasta che solitamente girano su internet, o a quelle che in genere potremmo vedere registrate ad esempio nel noto sito di SCP Foundation per via delle loro caratteristiche e comportamenti anormali. Queste creature sono un estremo pericolo per chi le approccia, arrivando a penetrare nella coscienza delle persone e portandole alla pazzia, o peggio.
Sorawo, stranamente, sembra avere una conoscenza molto profonda di questa materia, attribuendola alle sue “ricerche universitarie”, e finirà con il frequentare sempre di più l’Altra Parte per diverse ragioni, tra cui anche aiutare Toriko a ritrovare una sua “amica” e mentore, Satsuki, la quale sembrerebbe essere sparita improvvisamente.
In aggiunta, nonostante i grandissimi pericoli, si scopre come ci sia qualcuno disposto a pagare per mettere le mani sugli oggetti provenienti dell’Altra Parte e che ne mostrano la sua peculiarità: altro fattore che farà gola a Sorawo, che come tutti gli universitari che vivono da soli fa una grande fatica nel rimanere a galla con le spese.
Tuttavia, viene dimostrato anche che avere direttamente a che fare con l’ignoto non escluda delle pesanti conseguenze: sia Sorawo che Toriko, infatti, dovranno fare i conti con delle mutazioni fisiche che esse finiranno con il subire, le quali doneranno loro dei poteri che nessuno nel mondo reale sarebbe in grado di concepire.
La novel e il manga
Mentre la novel di Otherside Picnic ha una cadenza piuttosto risicata e non troppo regolare per le sue uscite, sebbene vi sia una media di più o meno 2 volumi rilasciati ogni anno, il manga segue invece un rilascio bimensile dei capitoli.
Anche per questo, la storia in versione disegnata di Otherside Picnic procede in modo più lento, ma in realtà questo è tutt’altro che un problema. Il lato introspettivo della novel che mostra il pensiero di Sorawo, e tutte le sfaccettature che dettagliano l’Altra Parte e gli elementi più caratteristici, hanno così la possibilità di essere presentati degnamente anche a coloro che non vanno a leggere la novel.
Inoltre, già da questo primo volume possiamo osservare il grandissimo lavoro dell’artista che si occupa dei disegni, Etta Mizuno, capace di cogliere i tratti più inquietanti e horror delle creature che si presentano dinnanzi agli occhi di Toriko e Sorawo. Persino i bordi dei pannelli vengono usati per dare un effetto più grande alla scena, consentendo di visionare in che modo l’influenza delle entità va ad operare nella psiche delle protagoniste.
Vedendo l’adattamento italiano del manga, portato avanti da Planet Manga, possiamo osservare un lavoro tutto sommato accettabile: per quanto riguarda la traduzione in sé, ci sono alcuni punti in cui le frasi hanno una formulazione un po’ bizzarra, e la decisione di non mostrare onorifici tra Sorawo e un altro personaggio verso la seconda parte del manga potrebbe essere un problema in futuro, conoscendo gli sviluppi della storia.
Detto ciò, in un ambiente dominato da isekai di altro tipo, storie fantasy trite e ritrite, e slice of life che difficilmente portano ad una trama interessante, vedere in Italia l’arrivo di questo primo volume di Otherside Picnic è un segnale positivo per gli appassionati di manga che desiderano avere più storie di spessore da seguire, ma che si distinguano da quelle oramai più gettonate in tutto il mondo (e in più, c’è pane per i denti soprattutto per gli amanti di yuri).