La sua messa in diretta violava i diritti FIFA, per questo Facebook l’ha rimossa: la vicenda accaduta in questi giorni al parroco di una chiesa genovese, don Paolo Marrè Brunenghi, è piuttosto particolare.
Aveva trasmesso la sua ultima messa sulla pagina della parrocchia, la chiesa di Risurrezione di N.S. Gesù Cristo, solamente cinque giorni fa. Eppure, lo scorso giovedì il prete ha ricevuto una sanzione da Meta per aver agito contro gli interessi della FIFA World Cup.
Il prete è rimasto piuttosto perplesso dall’accaduto: si era limitato a trasmettere la sua celebrazione della messa come sempre, per i fedeli malati o le persone anziane a casa. Ha anche riguardato il video alla ricerca di qualunque elemento che potrebbe aver causato la misura di Meta, senza trovare nulla. Lo stesso parroco ha poi scritto su Facebook che, in segno di protesta, non trasmetterà più la essa finché il video non sarà sbloccato e, anzi, potrebbe presto passare a Youtube.
Le accuse e la difesa del prete
Il prete racconta che non è la prima volta che le sue dirette ricevono tali segnalazioni da Facebook. Già altre volte, infatti, Meta l’aveva avvertito di aver rilevato violazioni dei diritti della privacy, dicendo che sarebbero stati tagliati dei pezzi dal video.
Giovedì, Facebook sembra essere effettivamente passata ai fatti, anche se in maniera più drastica di quanto premesso. Il parroco si è accorto dell’accaduto quando ha notato che non riusciva più a interagire con i commenti al di sotto del post. Guardando il video, si è accorto che il social network ne aveva bloccato definitivamente la visione per la violazione dei diritti della privacy della FIFA World Cup.
Don Paolo non riesce proprio a spiegarsi l’accaduto. Ha provato a controllare se tale accusa potesse essere imputabile a una qualche suoneria, ma non ha trovato realmente nulla che indichi la veridicità di tale affermazione di Meta. Inoltre, don Paolo dice di essere sempre molto attento nel pubblicare i video delle messe, arrivando addirittura a tagliare i canti per non incorrere in violazioni del diritto d’autore.
Il prete sospetta un qualche tipo di dispetto alla parrocchia. Dice anche di aver fatto una denuncia, ma confida che la situazione venga risolta al più presto e la messa riportata online. Intanto, sottolinea di disporre di tutti i diritti della celebrazione della messa, essendo un prete della Chiesa Cattolica.
Fonte: 1