Utilizzare il nome di Sabaku No Maiku significa camminare costantemente sul filo del rasoio. Criticare la produzione contenutistica dell’uomo del deserto significa anzitutto mettersi di traverso a una schiera di fan che definiscono la propria indole attraverso le sue parole, idee e forma mentis.
Sabaku è divisivo a causa della sua ampollosità. Le lunghe descrizioni sono sicuramente suo tratto distintivo ma anche uno dei peggiori difetti. Sarebbe ingiusto trascurare però lo straordinario impatto che ha avuto sulla critica videoludica degli ultimi cinque anni.
Sabaku, l’eminenza grigia del web
Sebbene Sabaku abbia oltre 275 mila iscritti sul canale principale è quasi un’eminenza grigia all’interno del medium videoludico nostrano. La sua profonda stima per i videogiochi rifulge in tutti i suoi video e i ricchi palinsesti accompagnano da anni i fan di Mike of the Desert.
Sabaku No Maiku è uno stakanovista e la sua professionalità è indubbia. Nel corso degli anni però è diventata una figura intoccabile: lui è l’amico fraterno con cui disquisire senza sentirsi inadeguati. Il rischio è quindi di suscitare ad ogni critica l’ira delle persone.
I grandi meriti di Sabaku No Maiku
Nato come content creator esperto di Dark Souls, Sabaku si è lentamente trasformato in un divulgatore videoludico a tutto tondo. Il suo grande merito è sicuramente di aver introdotto sul web una narrazione del medium fino a quel momento esclusiva del mercato americano. Il percorso è stato lungo e tortuoso anche per la sua voglia di perfettibilità.
Ora sembra aver trovato un equilibrio che hanno pochissimi altri. Lo streamer ha accettato (con riserva) che i contenuti sul web abbiano una velocità insostenibile e il suo canale Twitch risponde esattamente a questa esigenza. Il montaggio, fiore all’occhiello della sua produzione, viene oscurato dalla sua personalità permettendo al pubblico di esplorare tratti del personaggio volutamente sopiti.
L’aura di infallibilità si è generata negli anni a causa del profondo rispetto e stima dei suoi seguaci. Sabaku è stato proclamato a gran voce profeta di una categoria mai seriamente considerata.
I meme sono un contenuto blasfemo
Questo clima ha trasformato i suoi fan in attenti religiosi. I meme su Sabaku sono di grande impatto e, paradossalmente, blasfemi: le parodie diventano potenti mezzi di decostruzione.
Non è un caso che la clip in cui il content creator bestemmia battendo le mani a tempo di musica sia così divertente. E gli stessi meme in cui Sabaku è umano e fallibile dimostrano che siamo di fronte ad un unicum all’interno della community italiana.
I difetti di Sabaku No Maiku
La verbosità di Sabaku è a volte inadatta a ciò che vuole esprimere. La ridondanza delle sue parole genera discorsi difficili da seguire, inutilmente prolissi e decisamente poco curati sotto l’aspetto espositivo. Quest’attitudine si nota ancor di più nei suoi scritti, dove la natura da narratore sovrasta la volontà della sintesi.
Le ampollosità delle sue parole danno forza all’archetipo del saggio che Sabaku rappresenta. Il risultato è a volte trovarsi invischiati in trappole retoriche dove idee molto semplici vengono rappresentate con termini e descrizioni inconcludenti.
Essere forbiti: un’arma a doppio taglio?
Il pubblico di Sabaku è rispettoso, gentile e raffinato. Il garbo di Michele ha contagiato tutti i suoi fan ma anche i colleghi: in molti, grazie al beduino di internet, hanno iniziato a parlare con più precisione agli ascoltatori. La maturità di Mike of the Desert è diventata vera e propria cifra stilistica del suo personaggio sul web.
Sabaku ha difficoltà a definirsi influencer, ma lo è nella sua forma più pura: il suo lavoro, al netto dei difetti, ha influenzato non solo i suoi fan ma addirittura la critica videoludica italiana. L’Anima Oscura è stato l’inizio di un viaggio intenso che ha condizionato la divulgazione stessa del medium videoludico.
La mancanza di sintesi è paradossalmente il suo più grave difetto ma anche ciò che più lo identifica. Il pubblico è estasiato dall’enfasi dei suoi discorsi e guidato dai suoi racconti onirici. Un critico però fa dell’analisi anche esercizio stilistico. Non si può prescindere dall’uso essenziale della parola per esprimere al meglio i propri pensieri.
Sabaku, senza la sua eccentricità nell’esprimersi, sarebbe forse un critico più efficace: questo, però, lo priverebbe di umanità.
LEGGI ANCHE: Blur e Dario Moccia hanno insegnato a tutti come si intrattiene il pubblico