Meta subisce un’altra ricaduta, e questa volta rialzarsi costa veramente troppo. Infatti la nota azienda che gestisce anche Facebook ha subito una multa salatissima di 265 milioni di euro, per non aver rispettato delle norme Ue sulla tutela dei dati individuali degli utenti di Facebook.
Il colpo è stato sferrato dall’autorità irlandese per la protezione dei dati, e ancora una volta Zuckerberg subisce un grave danno per la sua azienda, già protagonista di una serie di licenziamenti e investimenti costati altrettanti milioni. Come si risolleverà questo colosso dell’industria digitale?
Il tutto risale al 2021, così come ci riporta la fonte ANSA.IT, e l’indagine è avvenuta in seguito a una denuncia per furto e diffusione di dati personali rubati dagli hacker a circa mezzo miliardo di persone.
L’intervento delle autorità irlandesi è avvenuto perché Meta ha un quartier generale situato proprio nella Repubblica D’Irlanda, visti i suoi vantaggi legati alle condizioni fiscali e via discorrendo. Un’arma a doppio taglio a quanto pare, visto il tutto come si è risolto alla fine.
Meta multata dall’Irlanda: “Su Facebook non rispettava alcuna privacy”
Meta ovviamente, prima di pagare questa multa economicamente distruttiva si concederà del tempo per analizzare il verdetto, e quindi farà di tutto per cercare e trovare una falla in questo provvedimento confermato presso Berlino nella giornata di oggi.
Fortunatamente alla nostra attenzione abbiamo anche una dichiarazione pubblicata da un portavoce di Meta: “Dare priorità e proteggere la privacy dell’utenza è uno degli aspetti più importanti del nostro progetto. Proprio per questo abbiamo positivamente collaborato con l’Autorità Garante irlandese (Dpc – Data protection commission).
In quel periodo in cui la vicenda si è svolta [Aprile 2021] stavamo apportando alcune rilevanti modifiche al nostro sistema, e tra questi gli aggiornamenti comprendevano anche l’eliminazione della possibilità di effettuare lo scraping delle nostre funzionalità utilizzando numeri di telefono. Come ben sapete effettuare lo scarping non autorizzato dei dati è illegale e inaccettabile, quindi approfondiremo al meglio questo vicenda per far luce sul tutto”. Ha infine concluso il portavoce.
Un colpo duro verso Meta, che sicuramente cercherà di “divincolarsi” da questa morsa, visto che in gioco ci sono 265 milioni di euro da pagare alle autorità irlandesi.