Goat Simulator 3 è qui.
Se non avete la minima idea di chi sia Pilgor e non avete mai visto un gameplay di questa serie, preparatevi a vederne delle belle.
Goat Simulator 3 arriva nelle nostre librerie fisiche e digitali a partire dal 17 Novembre 2022 come sequel di Goat Simulator 1, a distanza di ben 8 anni dal primo capitolo, solo sulle console di nuova generazione e su PC.
Avete letto bene. Goat Simulator 3 è il secondo capitolo della serie.
A motivare la decisione di saltare completamente Goat Simulator 2 è stata la stessa Coffee Stain Publishing che, stando alle parole del team, era erroneamente convinta di aver pubblicato già il sequel di Goat Simulator del 2014.
Per una “svista” quindi, ci siamo trovati a provare per voi direttamente il terzo capitolo delle avventure di Pilgor.
Con una premessa simile, non potete che continuare a leggere e scoprire a cosa siamo andati incontro questa volta.
Capre e delirio a San Angora
Goat Simulator 3, com’era prevedibile, segue lo stesso percorso di caos e follia del primo capitolo.
Se dovessimo riassumere in poche parole questo gioco potremmo definirlo come una crasi delirante tra GTA San Andreas e Destroy All Humans.
Il titolo ci mette di nuovo nei panni di Pilgor, stessa protagonista del capitolo del 2014, una capra ormai nota a livello planetario per le sue imprese passate (in Goat Simulator 1 finivamo addirittura nello spazio).
All’inizio del gioco ci troviamo insieme ad altre 3 capre sul carretto dell’uomo che ci ha catturato e che ci sta portando nella sua fattoria. Dopo questa esilarante sequenza iniziale, che a qualcuno ricorderà sicuramente qualcosa, arriveremo finalmente a destinazione e potremo iniziare a prendere confidenza con l’ambiente che ci circonda.
Dopo un brevissimo tutorial iniziale che ci insegna i comandi base, Goat Simulator 3 mette subito le cose in chiaro: il cuore del gioco è la libertà totale.
A partire da questo momento potremo scorrazzare in lungo e in largo per molestare, o aiutare, gli abitanti dell’isola di San Angora.
Non ci saranno mai vere limitazioni agli spostamenti. Volendo, tramite le 6 Torri delle Capre potremo subito sbloccare le varie zone della mappa, discretamente grande, che comprende appunto 6 aree principali, così da avere sempre visibili tutte le attività disponibili al loro interno.
L’esplorazione, facilitata dal fatto che Pilgor possa guidare e che ogni macchina abbia il turbo, ci porta a scoprire ogni immaginabile tipo di missione (o “evento”) in cui dovremo usare il nostro intelletto per aiutare i cittadini, installare antenne 5G, partecipare al talent show dei contadini del posto e questa è solo la punta dell’iceberg.
I punti che otterremo portando a termine gli eventi, ci saranno utili per acquistare gadget dai poteri più disparati.
È sicuramente stato un ottimo passatempo quello di sfrecciare per l’isola e fermarsi a risolvere tutti gli enigmi e le missioni disponibili. Il problema è che alcuni di questi, o per una traduzione un po’ pigra o per totale mancanza di indizi, risultano praticamente incomprensibili dando il via a stressanti sessioni in cui si cerca di capire qual è il problema da risolvere.
Troveremo anche una zona che funzionerà da quartier generale, raggiungibile da ogni Torre delle Capre, che si evolverà rivelando diverse sorprese man mano che completeremo le varie missioni a disposizione sull’isola.
Goat Simulator 3 cerca di incentivare l’esplorazione del mondo di gioco anche tramite l’uso di espedienti come collezionabili e poteri nascosti che possiamo recuperare soltanto girovagando nei molteplici punti di interesse.
Lo stimolo a perlustrare ogni singola strada o edificio visitabile tende però a svanire dopo qualche ora di gioco lasciando sempre più spazio alla sperimentazione con i poteri e alla propagazione del caos sull’isola.
Ad aiutarci in questo compito sarà letteralmente la mano di Dio, che apparirà a schermo nelle sessioni più deliranti, regalandoci il potere del fulmine o del fuoco.
Tutto sbagliato ma tutto molto bello
Come abbiamo detto in apertura, la serie si è sempre posta come obiettivo principale quello di dare al giocatore piena libertà, tanto da fare della domanda “chissà se posso…” uno dei principali motori che spingono a esplorare creativamente tutte le possibilità che vengono offerte.
Inutile dirlo tra le righe, lo spirito del gioco è quello di essere un passatempo divertente, sorprendente per i suoi tratti demenziali, ma senza troppe pretese.
La sua essenza assurda e delirante si riflette completamente anche sul comparto tecnico.
Goat Simulator 3 non ha nessuna intenzione di uscire dalla sua comfort zone e a livello di grafica si pone un paio di generazioni indietro rispetto al panorama videoludico contemporaneo, nonostante la sua uscita solo sulle console next-gen e PC.
Bug e glitch sono presenti in quantità industriale e si inseriscono perfettamente nel gameplay, leggermente macchinoso anche se molto basilare, dando luogo a situazioni surreali praticamente ovunque si rivolga lo sguardo. Nonostante ci sia capitato relativamente poche volte, è possibile che la nostra capra si vada ad incastrare o a compenetrare con la qualunque.
Questi inconvenienti sono comodamente risolvibili attraverso l’utilissima opzione “rigenera” nel menu di pausa.
Non ci sentiamo di criticare più di tanto la scelta di Coffee Stain Publishing di restare ancorati a un comparto tecnico di bassa qualità. Questo risulta completamente in linea con lo spirito del gioco e in continuità con il primo capitolo della serie e ci ricorda che la grafica, alla fine, non è sempre così importante (o almeno non in un titolo di questo genere).
Noi abbiamo provato il titolo su PlayStation 5 e una grande nota negativa sono i cali di framerate e i, non così rari, freeze durante le sessioni più concitate. Speriamo che il team riuscirà a migliorare questi aspetti con una patch dopo l’uscita, ci è piaciuta la mentalità adottata con i bug ma la mancanza di fluidità, quando capita, finisce per rovinare l’esperienza.
In Goat Simulator 3 il multiplayer è una componente chiave
Una novità che abbiamo apprezzato molto è stata quella di aver dato un grande risalto al multiplayer. È possibile giocare in 4, sia in co-op locale, sia online e esplorare l’isola con la stessa libertà del single player e anzi, con diverse aggiunte piuttosto interessanti.
Tra queste la più importante è sicuramente quella dei minigiochi, ce ne sono 7 e ci è davvero dispiaciuto non poterli provare anche in single player magari contro qualche NPC.
I minigiochi vanno dal Calcio Caprino (versione rivisitata di Rocket League) al sempreverde “The floor is lava” e contribuiscono ad aumentare discretamente il numero di ore che avrete voglia di passare sull’isola.
Se ne avete la possibilità vi consigliamo di affrontare tutta l’avventura in co-op. Avere uno o più compagni ci permetterà di sperimentare idee e sfidare le leggi della fisica con le idee più assurde, rendendo il tutto molto più divertente.
Conclusioni
Goat Simulator 3 è quel gioco perfetto per quando non si ha voglia di impegnarsi troppo con un titolo elaborato, o semplicemente per quando non si ha niente da fare. È un ottimo modo per passare il tempo in momenti di noia e per farsi una risata con gli amici.
L’appeal dell’esplorazione e della scoperta restano vivi per le prime 4-5 ore dopodichè, dopo aver completato la maggior parte degli eventi, la mappa inizierà a risultare piuttosto svuotata da eventi interessanti lasciandoci liberi nel bighellonaggio sfrenato che, alla lunga, potrebbe stancare gran parte del pubblico.
Goat Simulator 3 fa il suo lavoro discretamente, rispettando le aspettative lasciate dal primo capitolo ma senza mai uscire dalla propria zona di comfort. La presenza di ben 350 gadget, anche combinabili, non riesce comunque ad aumentare troppo la rigiocabilità a meno che non si affrontino le sessioni di gioco in compagnia di uno o più amici ma, anche in quel caso, in mancanza di obiettivi o missioni la noia è destinata a prendere il controllo.
Per scrivere questa recensione abbiamo esplorato in lungo e in largo la mappa dell’isola, giocato il titolo per più di 15 ore. Per completare gli eventi, esclusi quelli più incomprensibili, ce ne abbiamo messe meno di 5 e abbiamo dedicato il resto del tempo alla scoperta.
L’importante è approcciarsi al titolo con il giusto mood, avendo già un’idea chiara di ciò che si ha davanti. Se sapremo chiudere un occhio su tutte le sue incertezze tecniche (e non), Goat Simulator 3 saprà ricompensare la nostra voglia di caos e spensieratezza facendoci passare qualche ora di sano divertimento.
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Goat Simulator 3
Voto - 7.6
7.6
Goat Simulator 3 si rivela un ottimo passatempo per svagarsi per qualche ora senza avere troppe pretese. Il titolo riesce a regalare diverse ore di divertimento a patto che si riesca ad ignorare l'evidente arretratezza tecnica che a volte finisce per stressare il videogiocatore. Il titolo è in uscita il 17 Novembre 2022 su PS5, Xbox Series S/X e PC.