Dr Commodore
LIVE

Skyfall, Sam Mendes confessa: «James Bond e Silva avrebbero dovuto fare squadra»

James Bond, sia nei romanzi sia al cinema, è stato sempre raccontato come un lupo solitario. L’agente segreto al servizio di sua maestà senza alcuna cura per il pericolo e con la tendenza ad infilarsi in situazioni sempre più grandi di lui.

Con la fine della saga di 007 con protagonista Daniel Craig, possiamo vedere come questa versione del personaggio sia molto diversa dall’originale (più violento, acciaccato e tormentato) ma, forse, ancor più solitario e con tendenze autodistruttive.

A più di un anno dall’uscita di No Time to Die, Sam Mendes si è lasciato sfuggire qualcosa in più riguardo la sua esperienza nel franchise di 007. Il regista è, con molta probabilità, il cineasta più autorevole ad aver lavorato ai film sull’agente segreto.

james-bond

Avrebbero potuto collaborare?

Skyfall, prima pellicola della saga diretta da Mendes, ripercorre la “caduta di James Bond” che si troverà ad affrontare i suoi demoni, lo spettro dell’invecchiamento e la perdita di una figura fondamentale per la sua vita professionale e personale. Una svolta decisamente più umana ed intimistica del personaggio.

In una recente intervista, nel quale si è ricordato anche il divertentissimo episodio che ha visto Daniel Craig offrire la regia del film a Mendes da ubriaco, il regista inglese ha raccontato un dietro le quindi durante la scrittura che avrebbe potuto cambiare in maniera irrimediabile l’economia dell’intero film.

Secondo Mendes, infatti, ad un certo punto della storia Silva, villain interpretato magistralmente da Javier Bardem, e James Bond avrebbero dovuto collaborare, smentendo l’intera politica di lavoro del personaggio che in quasi 60 anni è stato sempre presentato come un lupo solitario. Pare che la scelta fosse talmente rischiosa da spingere Mendes e gli sceneggiatori a ritornare sui propri passi.

James Bond: storia di un lupo solitario

Avrebbero dovuto fare squadra verso la metà del film, in una sorta di tregua. Ma non avrebbe funzionato perché Bond lavora da solo. Sì, può esserci una donna al suo fianco, può fare coppia con una donna durante il percorso, ma non sembrava adatto a lavorare in squadra con un altro maschio alpha. Bond ha bisogno di qualcuno contro cui combattere, e quelle scene duravano troppo. Quindi le lessi e pensai: ‘No, non funziona‘” ha raccontato Mendes.

Nel corso della sua “esistenza” la massima collaborazione raggiunta da Bond è sempre stata legata alle figure delle Bond girl. Uno degli esempi più eclatanti della gestione Craig è stata sicuramente Ana De Armas che riuscita a far coincidere la figura di affascinante (ma impacciata) Bond girl con quella di agente pronto a combattere.

Non sapremo come sarà la gestione futura di 007 ma al momento possiamo solo dire che con la decisione di Mendes si è evitato di portare avanti questa collaborazione tra eroe e villain e prendersi uno dei più grandi rischi della storia della saga.

FONTE

Articoli correlati

Condividi