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The Chant: recensione dell’esordio di Brass Token

Brass Token, team indipendente canadese, ci ha invitato a provare in anteprima il proprio titolo d’esordio The Chant, in arrivo sulle console della generazione corrente e su PC oggi 3 novembre 2022.

Il gioco è stato definito da Mike Skupa, creative director del team, come un “Incubo spirituale”. Si tratta di un action-adventure survival horror in terza persona che cerca di trovare una nuova dimensione dell’orrore cosmico, ispirandosi comunque ai maestri del genere.

Noi abbiamo avuto la possibilità di giocare il titolo nella sua versione PlayStation 5 e in questa recensione vi racconteremo nel dettaglio come ci abbia colpito, sia nel bene che nel male, la nuova IP dello studio di Vancouver.

The Chant Recensione

Un tranquillo weekend di Oscurità

The Chant è un titolo prevalentemente story driven, diviso in sei capitoli.
L’avventura può essere affrontata in 3 diverse modalità di difficoltà: Neofita (Storia), Adeptus (Equilibrato) e Magister (Difficile).
Giocando in modalità Adeptus, siamo riusciti a completare la storia principale in circa 8 ore.

La protagonista dell’avventura è Jess, una giovane donna con un trauma alle spalle che, a distanza di anni, continua ancora ad accompagnarla nella vita di tutti i giorni.
Sarà Kim, amica storica di Jess, ad invitarla a prendere parte a un ritiro spirituale sulla fittizia Glory Island per affrontare e superare quell’evento traumatico.

Kim ci accoglierà sull’isola e dopo una breve sezione introduttiva in cui impareremo a prendere confidenza con i comandi base, ci porterà a fare la conoscenza degli altri personaggi che fanno parte della comune.
In questi primi momenti di gioco veniamo anche a contatto con la meccanica dei dialoghi a risposta multipla, che in base alle nostre scelte ci porterà verso uno dei tre finali disponibili.

Il rilassante weekend che Jess si aspetta di vivere si trasformerà presto in un incubo cosmico quando, in seguito a una serie di sfortunati eventi, l’Oscurità (“Gloom” nella versione originale) verrà rilasciata sull’isola iniziando a contaminare il territorio e a prendere il controllo di tutto e tutti.

Nei panni della giovane donna dovremo riuscire a trovare un modo per riportare tutto alla normalità, collaborando con gli altri personaggi appartenenti alla Comune, risolvendo enigmi e combattendo i nemici liberati dall’Oscurità.

Esplorando troveremo numerosi appunti e filmati collezionabili che contribuiranno a raccontarci la storia dell’isola, dei suoi abitanti e del culto della Scienza Prismatica.

Deliro Mistico su Glory Island

Glory Island è il luogo in cui si svolge l’intera avventura. Si tratta di un’isola con diverse zone esplorabili al centro della quale troviamo l’area comune che funziona da hub centrale e dal quale si diramano vari sentieri per le zone limitrofe esplorabili.
Non avremo a disposizione una mappa da consultare durante l’avventura ma, nonostante questa mancanza ci abbia a volte fatto storcere il naso, sarà relativamente semplice orientarsi e spostarsi nelle varie aree.

I sentieri percorribili ci fanno avanzare in maniera piuttosto guidata. Nonostante la presenza di diverse deviazioni, soprattutto nelle aree boschive, difficilmente avremo problemi a seguire il percorso stabilito. Queste deviazioni ci saranno utili al ritrovamento di risorse, appunti collezionabili e oggetti chiave.

Troveremo anche aree interconnesse più ampie in cui il nostro compito sarà la risoluzione di enigmi con meccaniche leggermente ripetitive che potrebbero annoiare parte del pubblico.

the chant recensione atmosfera

Per quanto riguarda la resa atmosferica dobbiamo dire di essere rimasti positivamente colpiti dalla costruzione dell’ambientazione che, nonostante un comparto tecnico non di eccellenza, riesce a suggestionare il giocatore in diversi punti. Ad esempio ci è sembrata molto buona è la realizzazione delle miniere e dei boschi di notte, in cui alcune volte ci siamo addirittura fermati ad ammirare scorci particolarmente suggestivi.

In The Chant, esplorando l’isola non si avverte mai una vera sensazione di paura in quanto le aree contaminate dall’Oscurità sono ben riconoscibili. Queste sono caratterizzate da nebbia di diverso colore a seconda del punto dell’isola in cui ci si trova e risultano purtroppo meno evocative delle zone integre e prestano il fianco a qualche critica in più sul fronte grafico.

Le soluzioni offensive

In The Chant per mantenere l’equilibrio psico-fisico ci troveremo a interagire sia con meccaniche fisiche sia psicologiche.
La sopravvivenza di Jess è subordinata all’equilibrio di tre statistiche: Mente, Corpo e Spirito. Il giocatore dovrà tenere sempre d’occhio i relativi indicatori, tutti visibili a schermo, cercando di restare sempre sopra la soglia critica attraverso l’uso di specifici consumabili.

La Mente indica la capacità di Jess di resistere all’Oscurità e alla presenza dei nemici e diminuirà progressivamente al contatto con quest’ultima. Svuotato completamente l’indicatore, la protagonista cadrà preda di un attacco di panico che non ci permetterà più di effettuare alcuna azione se non quella di fuggire. Allontanandoci abbastanza potremo ristabilire l’equilibrio mentale consumando la Lavanda o tramite la meccanica della meditazione che ci permette di riempire l’indicatore della Mente svuotando quello dello Spirito.

Il Corpo altro non è che la salute fisica di Jess. Sarà possibile curare le ferite inferte dai colpi dei nemici consumando lo Zenzero. All’esaurimento della barra del Corpo corrisponde la morte della protagonista.

Lo Spirito invece, oltre a permetterci di recuperare salute mentale, servirà per lanciare attacchi psichici. Jess ha infatti accesso a diverse abilità psichiche che risultano davvero molto utili in combattimento ma attenzione: ogni potere ha il suo costo e andrà usato con parsimonia al momento giusto.

Abbiamo completato l’avventura in difficoltà Adeptus (equilibrato) e abbiamo constatato che per una buona parte di essa le risorse saranno davvero scarse. Il team di sviluppo ha avvisato che la Patch del day 1 contribuirà a migliorare questo aspetto.

The chant immagine per recensione

Molto spesso ci siamo comunque trovati in alcune aree senza armi e consumabili incapaci di uccidere tutti i nemici presenti. 

Questa scarsità è un buon incentivo all’esplorazione alla ricerca di materiali utili ma è anche ciò che, in seguito a diverse morti, ci ha fatto capire che spesso e volentieri la tecnica migliore è quella di fuggire e aggirare le mostruosità del Gloom che si sono rivelate piuttosto semplici da seminare dribblando rocce e ostacoli vari.

Ad aiutarci ci sarà anche la schivata, piacevole da effettuale e in due varianti. Cliccando una sola volta il tasto cerchio comporterà uno spostamento rapido di Jess nella direzione da noi indicata. Cliccando due volte, dopo lo spostamento, la protagonista si lascerà cadere in modo piuttosto spaventato e credibile allontanandosi ancora di più dal nemico.

Proprio questa facilità di sfuggire alla maggior parte dei nemici abbassa non poco il livello di tensione durante molti degli scontri.

Bisogna però dire che con l’avanzamento della storia, l’aumento delle risorse, la scoperta di nuove armi e abilità e la discreta varietà dei nemici, The Chant ci riserverà anche diversi scontri in grado di divertire e soddisfare.

The Chant Recensione Jess

Per quanto riguarda il combattimento fisico, avremo a disposizione una classica ruota delle armi riempita con soluzioni offensive piuttosto originali tra cui armi melee, trappole e oggetti da lancio.

Le armi melee sono principalmente 3. Si consumano con l’utilizzo e si possono craftare se si hanno i giusti materiali nell’inventario.
Si tratta di tre tipi di bastoni creati con piante diverse, ognuno appartenente a una classe specifica. Per capire quale usare di volta in volta, sarà molto utile leggere il bestiario dal menù di pausa il quale ci suggerirà le debolezze dei nemici.

L’ultima soluzione offensiva a disposizione di Jess è la spinta. Sarà l’unica cosa che potremo fare una volta rimasti senza armi ma troppo debole per portare a termine un combattimento, tranne in alcuni specifici casi.

Alti e bassi del comparto tecnico

Il lavoro svolto da Brass Token su The Chant merita almeno un applauso di incoraggiamento. Parliamoci chiaro, sono diverse le critiche che possiamo muovere nei confronti del comparto grafico e sonoro ma una cosa che ci ha colpito è quanto sia palpabile la cura e l’amore per il progetto con cui il piccolo team di Vancouver ha lavorato.

Non è possibile scegliere una modalità grafica che valorizzi più la grafica o la fluidità. Il gioco raggiunge comunque i 60fps riuscendo a mantenerli per tutta l’avventura salvo rari cali nelle situazioni più concitate.

Bisogna sempre ricordare che ci troviamo davanti a un titolo uscito in esclusiva per PlayStation 5, Xbox Series X/S e PC ma che sembra appartenere alla generazione precedente. Non abbiamo mai gridato al miracolo e abbiamo più volte storto il naso guardando le animazioni e le espressioni facciali dei personaggi. Anche la mole poligonale e la verosimiglianza dei volti non sorprendono.

Stessa cosa vale per i nemici, non molto originali esteticamente e anche loro vittime di una realizzazione tecnica non al top.

Molto bene gli scenari invece, anche qui se si va a vedere il dettaglio la qualità delle textures risulta abbastanza altalenante ma il colpo d’occhio di alcune sezioni notturne, grazie a un’illuminazione usata furbescamente e a un sapiente uso del contrasto, ci ha regalato diverse espressioni compiaciute.

the chant recensione horror

Per quanto riguarda il sonoro, escluso qualche piccolo bug che speriamo venga corretto con la patch del day one, ci ha accompagnato durante l’avventura senza troppi alti e bassi riuscendo a mantenere la giusta atmosfera nelle diverse sezioni di gioco.

Il rapporto con gli altri personaggi poi mette in mostra una scarsa qualità dei dialoghi, messa in risalto anche dalla recitazione mediocre dei doppiatori italiani che si limitano al minimo indispensabile e a cui non ci sentiamo di dare la sufficienza. Meglio il doppiaggio originale che non va comunque oltre una qualità accettabile.

Malgrado ciò, siamo comunque rimasti soddisfatti del lavoro realizzato per garantire la  completa localizzazione in italiano anche nella traduzione dei molti appunti collezionabili.

Conclusioni

E’ indubbio che Mike Skupa e i ragazzi di Brass Token sappiano il fatto loro. Diversi membri del team hanno alle spalle anni di esperienza con giganti del settore che aiuta a fare la differenza.

The Chant è un buon gioco fatto di idee vecchie e nuove.
Non mancano i momenti in cui prende il sopravvento un pizzico di noia, soprattutto nelle fasi di risoluzione di alcuni enigmi che vedono il backtracking come protagonista.
Il comparto tecnico è tradito da una realizzazione di animazioni e modelli dei personaggi un po’ sotto la media, probabilmente anche a causa del budget a disposizione di un team indipendente.

Malgrado questo risulta un titolo piacevole da giocare e da guardare, soprattutto al buio e con qualcuno accanto a partecipare da spettatore del sedile posteriore (o backseat gamer che suona meglio). 

Un’ultima cosa da aggiungere, di grande importanza, è il prezzo.
The Chant viene venduto al lancio a 39,99€, esattamente la metà di gran parte dei giochi di questa generazione. Un’ottima mossa ma soprattutto un prezzo giusto e questo non può che influire positivamente sul nostro giudizio finale.

The Chant

Voto - 7.2

7.2

/10

The Chant è un horror action-adventure, titolo di esordio di Brass Token. In uscita su PS5, Xbox Series X/S e Pc il 3 novembre 2022

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Davide Conte

Davide Conte

Classe 1992. Nato sull'isola di Lost, figlio di Sony e Microsoft, cresciuto in sala giochi. Nessuno mi ha mai battuto a Puzzle Bobble.

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