Ospite a Lucca Comics and Games 2022 Yoshitaka Amano è un character designer e illustratore giapponese, noto per aver lavorato alle concept art della celebre saga di videogiochi Final Fantasy. Ripercorriamo i suoi lavori che riguardano anche il mondo degli anime.
Non solo Final Fantasy. Alla fine degli anni ’60 lavorò all’adattamento animato di Speed Racer. E’ il creatore di personaggi iconici del panorama anime degli anni ’70.
Yoshitaka Amano è il creatore del design dei personaggi di Gatchaman, serie animata sci-fi in cui cinque componenti di un team di supereroi usano i loro poteri ispirati alle arti ninja per difendere il pianeta Terra dal Generalissimo X a capo della banda criminale Galactor.
Sempre negli anni ’70 ha lavorato all’anime di genere mecha Tekkaman e a Kyashan – il ragazzo androide. Quest’ultimo è particolarmente rimasto nella memoria degli amanti del genere sci-fi. Testuya e il suo fidato cane Lucky si ritrovano trasformati in androidi per combattere la minaccia di quattro cyborg creati per risolvere il problema dell’inquinamento (tema già presente in Tekkaman). Dopo aver acquisito volontà propria gli androidi si ribellano e radunano un esercito di robot per sottomettere gli esseri umani e Kyashan e Flender, il cane-robot del ragazzo androide, si contrappongono a essi e si ergono a difesa della Terra. Un classico del genere mecha e sci-fi degli anni ’70.
Vampire Hunter D
La svolta nella sua carriera avvenne nel 1982, quando diventò indipendente e lavorando come freelance iniziò a lavorare al character design e alle illustrazioni di molte light novel. La più famosa a cui ha lavorato e la più iconica e significativa nell’universo dell’animazione giapponese è Vampire Hunter D.
Serie di romanzi di Hideyuki Kikuchi e illustrati da Yoshitaka Amano. Il protagonista è D, un dampyr, mezzo vampiro e mezzo umano, che da la caccia ai vampiri in un mondo futuristico e post apocalittico nel quale la civiltà è ritornata a una sorta di Medioevo, mantenendo alcune innovazioni tecnologiche del futuro. I nuovi signori feudali e nobili sono i vampiri, che dopo essere stati i sovrani degli uomini per molti secoli, sono ora in decadenza. Vampire Hunter D ha avuto due trasposizioni anime : una del 1985 e una del 2001 dello studio Madhouse (che ha realizzato titoli come Trigun, Claymore, Battle Angel Alita, DNA², Hunter x Hunter del 2011 e altro).
D è un mezzo vampiro, pallido, una figura scarna e sottile, un’ombra che si muove sinuosa nelle tenebre di un mondo devastato e imbevuto di malvagità, dotato tuttavia di una certa fisicità proprio nella sua dinamicità e nel suo essere indefinibile e indefinito, caratteristica che gli è data anche dalla sua cavalcatura nera come la pece e muscolosa, nervosa, cinetica, e dal cappello a tese larghe che ricorda personaggi come Solomon Kane di Robert E. Howard e l’archetipo fantasy dell’inquisitore.
Final Fantasy
Final Fantasy è una delle opere videoludiche del panorama nipponico più conosciute e apprezzate al mondo. Non c’è bisogno di spendere molte parole su Final Fantasy, quanto piuttosto sull’aspetto grafico degli artwork e delle illustrazioni di Yoshitaka Amano.
Riesce infatti col suo stile a caratterizzare i personaggi di Final Fantasy proprio nello stesso modo con cui illustra le light novel, conferendo all’atmosfera della saga molti rimandi al senso del fantastico nella sensibilità e nel gusto delle sue opere precedenti, soprattutto Vampire Hunter D. In Final Fantasy abbiamo infatti una serie di personaggi che ricordano un’ambientazione medievaleggiante, soprattutto nei primi titoli della saga, e che si rifanno a un immaginario tipico della letteratura fantasy.
Yoshitaka Amano inizia a collaborare nel 1987 con la Square (ora conosciuta come Square Enix dopo la fusione delle due aziende Square e Enix), ma solo dopo l’uscita e il successo di Final Fantasy VI assume il titolo di principale character designer e graphic designer della serie, occupandosi dei loghi, dei personaggi, e dell’aspetto visivo e grafico in generale. Le caratteristiche, lo stile, l’aspetto dei personaggi che tutti i fan della saga hanno adorato negli anni e la critica ha decisamente apprezzato sono opera di Amano.
Le linee e i tratti dei suoi lavori per la Square sono morbide, i colori accesi e i contrasti amalgamati con il concept dell’opera stessa. I suoi personaggi sembrano muoversi in un mondo etereo, intangibile, eppure trasmettono una vitalità e un’espressività quasi uniche, dal sapore classico, antico, romantico.
Tecniche di disegno e stile, immagini del mondo fluttuante
L’arte di Amano si fonda sull’intagliatura. Si trasferisce su carta l’inchiostro gettato sopra legno o rame pressato. Oltre a questa tecnica, l’artista utilizza molto anche la litografia, che emula i colori ad acquerelli. Si tratta di un metodo di stampa artistica definito in piano, in quanto non utilizza matrici a rilievo o incavo: utilizza i principi di repulsione chimico-fisica tra acqua e sostanze grasse.
L’artista disegna sulla matrice, in modo speculare, con matita o inchiostro, sostanze molto oleose. Dopo il disegno la lastra, solitamente una pietra calcarea detta appunto pietra litografica, viene trattata e preparata con una soluzione di gomma arabica e acido nitrico molto diluiti, che servono a trattenere un sottile velo d’acqua nelle parti non disegnate. Si possono riprodurre più copie di un disegno a mano libera, ed è il motivo fondamentale per cui viene utilizzata la litografia nel mondo dell’arte.
Questa tecnica conferisce allo stile pittorico della stampa una definizione del tratto e dei colori molto particolare, che ricorda la tecnica ad acquerelli, quindi luminosità negli spazi vuoti non disegnati, vivacità dei colori, sebbene caratterizzati da strati molto sottili, non abbiamo mai un’esagerazione e una saturazione dei toni, i contrasti ci sono, ma sono molto delicati e gentili.
Il colore e le scelte di tonalità sono una caratteristica fondamentale degli artwork di Final Fantasy, oltre al design dei personaggi, che è puramente frutto sia della tecniche usate, sia della creatività di Yoshitaka Amano.
Molti dei suoi lavori sono influenzati dalle estetiche ukiyo-e, le stampe giapponesi del periodo Edo. Il termine significa letteralmente “immagini del mondo fluttuante” e rende bene l’idea di cosa sono le opere di quest’artista. Sembrano provenire da un mondo dove l’immaginazione viaggia libera, le forme e i colori si mescolano e danzano tra loro. I personaggi e le figure, pensando ai loghi dei titoli della saga videoludica della Square Enix e alle ambientazioni, si fondono con il concetto stesso della stampa, esprimono tramite la loro fisicità unica, intangibile, uno spirito, un’anima, un’essenza.
I personaggi principali dei JRPG, infatti, sono legati a essenze, ad archetipi e simboli fondamentali della letteratura fantastica. Il cavaliere, il ladro, il mago, giusto per fare qualche esempio. L’artista si è occupato non solo del design dei personaggi dei primissimi titoli della saga di Final Fantasy, ma anche delle creature e delle ambientazioni.
Quando Yoshitaka Amano raffigura un paladino, non vediamo soltanto un personaggio armato di spada, percepiamo in qualche modo il suo essere, la sua quest, la sua storia, il suo background, i suoi dubbi, il suo coraggio, vediamo la sua anima e s’intuisce già dalle sue caratteristiche grafiche la sua storia e caratteristiche anche della sua personalità. In questo secondo me stiamo parlando di un maestro, è in grado di raccontarti un mondo tramite un disegno.
Opere moderne e altre collaborazioni
È celebre la sua collaborazione con Neil Gaiman, l’autore di The Sandman, per il romanzo “The Sandman : The Dream Hunters”, grazie alla quale ha vinto un Premio Seiun e un Bram Stoker Award. A inizio 2010 ha fondato il suo studio di produzione cinematografica Devaloka, dando un ulteriore svolta alla sua arte.
Nella prima fase della sua carriera Yoshitaka Amano si è occupato di curare l’aspetto di personaggi iconici dell’immaginario mecha dell’animazione giapponese, traendo ispirazione dalla sua passione giovanile per i fumetti occidentali.
Egli è poi diventato indipendente e ha sviluppato il suo stile a partire dall’art nouveau e da Leonardo da Vinci con le illustrazioni delle light novel di Vampire Hunter D di Hideyuki Kikuchi e soprattutto con Final Fantasy, affermando il suo stile e diventando un’artista riconosciuto in tutto il mondo, arrivando a fare artwork e linee di abbigliamento per importanti firme nel mondo della moda.
Con Devaloka il concetto della sua arte si evolve ulteriormente, riguardo a una collezione di capi d’abbigliamento ideata col suo design si è espresso definendola basata sul concetto di “un mondo che ho sempre voluto disegnare, un mondo che nessuno ha mai visto prima, un mondo che nessuno può immaginare“.
Nell’induismo, Devaloka è un piano d’esistenza dove vivono i deva, mondi astratti di colori e luce. Nei suoi dipinti ispirati da quest’idea di arte astratta vediamo infatti un tripudio di colori e di forme vivaci, liquide, dinamiche, dai contorni talvolta divini, talvolta energici, talvolta inquietanti e abissali, in base alle tonalità usate, si passa da colori caldissimi a colori freddi, e l’atmosfera e l’espressività del dipinto cambia, non raccontano più storie, raccontano addirittura essenze astratte, rappresentando l’apice dell’aspetto onirico della sua arte. Ha collaborato anche con Gucci e con Vogue Italia.