Dopo oltre un mese di paura finalmente Berserk torna sulle pagine di Young Animal con un capitolo che certamente sarà fra i più attesi e decisivi per il futuro dell’opera: si tratta infatti, secondo le intenzioni dichiarate inizialmente da Kouji Mouri, dell’ultimo capitolo dell’arco narrativo dell’Isola degli Elfi. Superato questo ci ritroveremo in un territorio quasi completamente inesplorato e abbiamo ben poche certezze riguardo dove stiamo andando e quale sarà la conclusione del manga.
Il capitolo 369 si era concluso in un modo che definire sconvolgente sarebbe dire poco: Grifis ha preso Caska e sfruttando Zodd per fuggire l’ha portata via dall’Isola degli Elfi, strappandola ancora una volta da Gatsu e da tutti i suoi cari proprio ora che era finalmente riuscita a recuperare la memoria e si potevano intravedere i primi spiragli di una riappacificazione con l’amato. Non sappiamo quale sia il motivo che ha spinto Grifis a portare Caska con sé ma sicuramente tale gesto non promette niente di buono: il Falco Bianco potrebbe utilizzarla come sacrificio di nuovo, oppure il rapimento è connesso non tanto a Grifis quanto alla creatura con cui il Falco condivide il corpo, il Moonlight Boy, che sappiamo essere il figlio di Gatsu e Caska, concepito durante l’Eclisse e corrotto da Grifis.
Il capitolo 370 di Berserk inizia in modo molto diverso da dove ci eravamo lasciati oltre un mese fa: Farnese e Serpico, assieme a Shilke, si incontrano all’interno di quella che sembra essere una barca. Farnese scoppia a piangere in preda ai sensi di colpa: la ragazza si sente inutile e pensa che, se solo avesse potuto fare qualcosa, Caska non sarebbe stata presa e le cose sarebbero andate diversamente. Serpico non sa cosa dire di fronte alle lacrime della sorellastra, ma un nuovo personaggio si introduce nella conversazione.
Il nuovo personaggio si chiama Molda ed è una strega. La donna sembra inoltre conoscere bene l’attitudine di Farnese per la magia e la esorta a darle una mano a curare tutti i passeggeri feriti. Molda ci dice inoltre che Gatsu è stato portato sulla stessa nave del gruppo:
“Continuava a guardare in alto e mormorava qualcosa. Mi è sembrato completamente spezzato.”
Subito dopo queste parole, che riassumono perfettamente le condizioni in cui abbiamo lasciato Gatsu al termine del capitolo 369, Molda aggiunge che il comportamento di Gatsu la preoccupa, e che “se quella cosa fosse lasciata libera di usare il Berserk” ci sarebbero delle gravissime conseguenze.
Cambiando scena, scopriamo che Gatsu si è rinchiuso all’interno di una stanza e che si trova lì da solo con indosso l’armatura del Berserk e uno sguardo ancora visibilmente sconvolto: non ha l’Ammazzadraghi fra le mani a differenza del capitolo precedente, adesso la osserva quasi impaurito e con le mani che tremano.
Nella pagina successiva Gatsu e l’Ammazzadraghi crollano a terra e il capitolo si chiude con una frase che non può non mettere i brividi a tutti i fan di vecchia data di Berserk:
“In tutto questo tempo… Quando non potevo fare affidamento su nulla, su nessuno… Quando non avevo niente… Ho sempre avuto la forza di stringerla. Tu eri tutto ciò che avevo…!”
Gatsu ha quindi completamente perso fiducia nella propria spada. Quella spada, alla quale si è sempre aggrappato fin da piccolo come unica certezza, unico oggetto in grado di sorreggerlo nell’oscurità e nella solitudine, adesso gli appare debole e inaffidabile. Il nostro protagonista ha definitivamente perso la fiducia in se stesso, nella propria forza e nella propria spada. Il futuro adesso appare più incerto che mai persino a Gatsu.