Al momento attuale la mobilità elettrica risulta uno degli obiettivi più ambiziosi portati avanti dall’Unione Europea. Grazie al costante impegno di tutti i 26 Paesi membri, in Europa si sta delineando una sempre più forte disciplina comunitaria diretta ad attuare la cosiddetta “transizione ecologica”, detta in maniera succinta questo non è altro che il passaggio definitivo dal modello attuale a uno più rispettoso del pianeta Terra, fondato sulle energie rinnovabili e l’economia circolare.
A tal fine, la Commissione Trasporti e Turismo del Parlamento UE aveva, in passato, approvato una bozza per un Regolamento europea che imponeva a tutti gli Stati membri di installare, entro il 2026, delle stazioni di ricarica per auto elettriche ogni 60 km lungo tutte le principali strade europee.
Questa volta, però, il Parlamento europeo sembra non voler porre solo degli obiettivi da raggiungere, ma dei veri e propri obblighi. Questo è il motivo per cui l’UE sta meditando sull’opportunità di inserire delle sanzioni qualora gli Stati membri non raggiungano gli obiettivi assegnati entro il tempo limite.
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L’Unione Europea per la mobilità elettrica
Secondo quanto riportato da Der Spiegel, noto quotidiano tedesco, durante una seduta della Commissione trasporti e Turismo del Parlamento UE, Ismail Ertung, eurodeputato nonché relatore della questione, ha affermato che molti Paesi dell’Unione Europea non hanno ancora presentato i piani strategici in tema di mobilità elettrica comunitaria. Per rimediare a questa indolenza, il Parlamento ha fissato il 2024 come termine ultimo per presentare i piani nazionali per la realizzazione dell’infrastruttura di ricarica sulle strade a rilevanza europea.
Oltre a questo, nel corso della sessione, si è discusso sull’opportunità di prevedere delle sanzioni pecuniarie nell’ipotesi in cui i vari Paesi membri non ottemperino agli obblighi comunitari. Questa misura risulterebbe infatti necessaria per incentivare gli Stati più “lenti” a sviluppare l’infrastruttura di ricarica necessaria alla mobilità elettrica. Per quanto riguarda l’entità delle multe comminate ai Paesi inadempienti si parla di una cifra che gravita intorno ai 1.000€ per ogni colonnina non installata.
A queste misure, dirette contro gli Stati, se ne aggiungerebbero altre volte a sanzionare tutti gli operatori che non mantengono le stazioni di ricarica per la mobilità elettrica “in modo adeguato”.
Garantire un’adeguata infrastruttura di ricarica è una mossa cruciale per incentivare la mobilità elettrica e permettere la sempre maggior diffusione delle auto elettriche. Sebbene ancora non siano chiare le azioni future dell’Unione Europea, questa è certamente proiettata a raggiungere la transizione definitiva verso la mobilità elettrica.
Fonti: Der Spiegel, HDblog