Si sa, con l’avvento del web e dei social networks è nato il “mestiere” dell’influencer: persone che pubblicano sui social contenuti di successo capaci di aggregare un grande numero di followers. Ad alti livelli, essere un influencer può diventare molto redditizio, grazie anche ai ricavi derivanti dagli sponsor e dalle partnership.
La Guardia di Finanza ha però “pizzicato” e messo sotto indagine 3 influencer che, sebbene riuscissero ad ottenere forti guadagni dalla loro attività, si dichiaravano agli occhi dello Stato italiano disoccupati: l’accusa è quella di aver evaso il fisco per 400 mila euro.
L‘accusa mossa contro gli influencer
L’intera vicenda è nata da alcune segnalazioni di sospette operazioni bancarie verso istituti di credito esteri. A partire da questa denuncia, riguardante ben 21 profili bancari, la Guardia di Finanza di Ravenna, più precisamente il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, ha iniziato a indagare restringendo così il cerchio a soli 3 profili molto attivi sul web e sui social network.
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È esattamente in questo momento che le Fiamme Gialle hanno scoperto che i 3 profili sopra citati appartenevano ad altrettante persone che, pur dichiarandosi disoccupate e nullatenenti, riuscivano a muovere ingenti quantitativi di denaro.
Al centro delle indagini 3 sex influencer, uno residente a Ravenna, uno Roma e l’ultimo a Napoli. L’accusa mossa dalla Guardia di Finanza è quella di evasione fiscale totale: i 3 personaggi pubblici, tutti e tre formalmente disoccupati, avrebbero infatti mancato di dichiarare totalmente i guadagni pervenuti dalla loro attività, stimata per un totale di 400 mila euro derivanti da sponsorizzazioni, partnership e ricariche PostePay fatte dai loro followers per l’acquisto di materiale foto e video.
Oltre a questo, l’influencer napoletano, che avrebbe guadagnato da solo ben 150 mila euro tra il 2020 e il 2021, percepiva anche il reddito di cittadinanza, che ovviamente non gli sarebbe spettato nel caso in cui avesse dichiarato fedelmente i suoi guadagni. Per questo motivo l’INPS ha avviato le procedure per la revoca del Reddito e la restituzione delle somme già versate, pari a 16 mila euro.
Fonti: AGI
