L’identità del Boss dell’Organizzazione degli Uomini in Nero è uno dei misteri più grandi di tutto Detective Conan e sulla quale tutti noi abbiamo provato ad avanzare qualche ipotesi nel corso della nostra vita: c’è chi ha ingenuamente ipotizzato che il Boss potesse essere il Dottor Agasa, chi punta sull’attrice Yoko Okino, chi si spinge più in là e suppone che a tirare la fila possa essere uno dei Giovani Detective, tornati bambini tramite lo stesso siero di Conan ed Ai. Insomma, sull’argomento del Boss tutti hanno qualcosa da dire, qualche stravagante teoria in merito.
Ciò che però non tutti sanno è che in realtà l’identità del Boss dell’Organizzazione è già stata scoperta qualche anno fa: precisamente nel volume 95 di Detective Conan, capitolo 1008. Il nome del Boss, scoperto da Yusaku Kudo decifrando un codice, è Renya Karasuma, un nome che ai fan più attenti non suonerà per niente nuovo.
Diversi anni fa in un’intervista Gosho Aoyama aveva rivelato che il nome del Boss dell’Organizzazione era già apparso nel manga e in effetti è proprio così: il nome Renya Karasuma compare infatti nel volume 30, precisamente nel caso della Villa del Crepuscolo che va dal capitolo 298 al 302. Renya Karasuma non appare direttamente nell’episodio ma di lui ci viene raccontato che era il ricco proprietario della Villa, morto circa quarant’anni fa.
Il colpevole del caso si scopre non essere davvero Renya, tuttavia l’ambientazione ci consente ugualmente di apprendere qualche informazione sulla sua persona: quarant’anni prima della storia diversi esponenti politici e della finanza furono invitati alla cerimonia funebre di Renya Karasuma, morto all’età di 99 anni. La seconda notte tuttavia due sconosciuti arrivarono alla villa e, offrendo della droga agli ospiti, questi si sterminarono a vicenda. I due intrusi, invece, scomparvero e l’incidente non fu mai risolto. Non sappiamo quanto ci sia di vero in questa storia in quanto si trattava di un messaggio registrato non da Karasuma, ma dalla colpevole del caso dei capitoli.
Sappiamo per certo però che quarant’anni fa Renya Karasuma invitò detective, archeologi e altri intellettuali per cercare un misterioso tesoro nascosto nella villa. Col passare del tempo il miliardario, in fin di vita, iniziò ad uccidere gli intellettuali da lui stesso invitati. Dalla vecchia Senma ci viene detto inoltre che Renya Karasuma ad oggi “è morto da tempo”, tuttavia il suo nome è ancora ben conosciuto in Giappone vista la sua influenza, al punto che ci viene detto fosse una delle persone più potenti dal paese. Non sappiamo se la caccia al tesoro fosse solo un pretesto di Karasuma per invitare gli intellettuali alla villa e se ci fossero altri obiettivi che il miliardario stava cercando di ottenere o se invece è avvenuto tutto come ci hanno raccontato, tuttavia se Renya al tempo era davvero il boss dell’Organizzazione è lecito supporre che ci sia molto più di così dietro la vicenda.
Un altro indizio del legame fra Renya Karasuma e l’Organizzazione sta proprio nel nome dell’uomo: Karasu in giapponese vuol dire corvo, e nel secondo volume Akemi Miyano prima di morire dice che i membri dell’Organizzazione vestono “tutti di nero, come i corvi”, termine che del resto è stato più volte avvicinato agli Uomini in Nero (un altro esempio è l’arco del Mystery Train, “il corvino Mystery Train”). I corvi sono peraltro proprio lo stemma di Renya Karasuma e tutti i mobili della Villa del Crepuscolo possiedono tale simbolo.
Un secondo importante indizio viene sempre dai Miyano e precisamente da un capitolo flashback in cui apprendiamo che i coniugi erano stati contattati dal Gruppo Finanziario Karasuma, interessato alle loro ricerche. Mary Sera aveva avvertito i due che il gruppo era sospetto tuttavia Elena Miyano, già incinta della figlia Shiho, accettò l’offerta e si ritrovò a lavorare nell’Organizzazione con tutta la famiglia. Dietro gli Uomini in Nero, dunque, c’è proprio il Gruppo Karasuma, del quale Renya è stato per anni il principale esponente.
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Naturalmente è possibile che Renya Karasuma sia stato il fondatore dell’Organizzazione ma che adesso ci sia un’altra persona a tirare le fila. Del resto se Renya fosse vivo a quest’ora avrebbe più di cento anni e un’eventualità del genere sembra piuttosto difficile. Certo, potrebbe aver preso un farmaco simile all’APTX o lo stesso farmaco di Vermouth (che sembra non invecchiare, anche se non sappiamo come), ma ad oggi non abbiamo prove a sostegno di questa ipotesi.
Le ipotesi a questo punto sono due: Renya Karasuma potrebbe essere ancora vivo oppure, cosa ancora più probabile, un’altra persona ha preso il suo posto e si sta nascondendo dietro il nome Karasuma per portare avanti gli affari degli Uomini in Nero senza essere scoperto né sospettato. Scopriremo sicuramente di più sul gruppo Karasuma e sull’Organizzazione nei prossimi anni, quando Detective Conan entrerà nel suo arco narrativo finale, e chissà se Gosho deciderà di stupirci ancora con un nuovo colpo di scena proprio sul Boss.
Vi ricordiamo che in Italia Detective Conan è attualmente edito da Star Comics, che lo sta ristampando con la sua New Edition.